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Solo il 44,3% dei lavoratori italiani fanno riunioni online

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Quante riunioni online si fanno? E in quale Paese queste piattaforme (più tante altre) vengono usate di più? I dati.

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Dopo il Covid piattaforme come Teams, Meet, Zoom, Webex sono diventate di uso comune. Non era così: prima del 2020 quando si doveva fare una riunione di lavoro ci si incontrava di persona oppure si telefonava, poi il mondo è cambiato e adesso buona parte delle riunioni si fanno online via Internet. Già… ma quante riunioni online si fanno? E in quale Paese queste piattaforme (più tante altre) vengono usate di più? Beh, come al solito quando si parla di tecnologia ed innovazione i Paesi del Nord sono avanti a tutti, come mostra l’infografica interattiva qui sopra.

Quante riunioni online si fanno in Europa

Il grafico mostra la percentuale di riunioni online che si fanno in tutti i Paesi europei, compresi alcuni che non fanno parte dell’Europa politica come Turchia e Nord Macedonia. Ebbene, il risultato è che in testa ci sono Svezia, Finlandia, Danimarca e Norvegia. In Svezia il 79,4% dei meeting di lavoro si svolgono su Internet, praticamente non ci si muove più per lavoro se non è strettamente indispensabile. In casi eccezionali, insomma. In Finlandia la percentuale è del 78,5%, in Danimarca del 78 e in Norvegia il 77%. Se si considera che la media europea è del 50% si capisce quanto i Paesi del Nord siano distanti dal resto dei Paesi del Vecchio Continente. Con una eccezione: al quinto posto c’è, infatti Malta dove le riunioni online sono il 68,3% del totale.

Quante riunioni online si fanno in Italia

In Italia, infatti solo il 44,3% delle riunioni si svolgono online via Internet: una percentuale bassa se confrontata con quella dei Paesi del nord ma anche se si considerano i Paesi a noi più vicini e simili. In Germania, per esempio, il 60,5% delle riunioni di lavoro si fanno su internet mentre la Francia è più indietro di noi con il suo 43,9%, ma ci supera la Spagna con il 50,7%. In fondo alla classifica troviamo la Bulgaria con il 28.2%, Ungheria con il 29.4%, la Romania (31.2%), la Grecia (32.9%) e la Slovacchia (35.2%).

Che cosa si intende per “riunione online”

Ma adesso è il caso di precisare meglio a che cosa si riferiscono i dati. L’Eurostat per compilare la classifica prende in considerazione tutte le aziende con 10 o più dipendenti e i lavoratori autonomi che hanno a disposizione la possibilità di svolgere il proprio lavoro da remoto il che vuol dire da casa o in ufficio in coworking. Ebbene, mediamente nel 2022 il 57% degli impiegati e autonomi avevano la possibilità di lavorare da remoto ma, come abbiamo visto dalla classifica, ci sono Paesi che eccellono e Paesi dove questa possibilità è ancora di là da venire. Il 57% degli europei che hanno la possibilità di lavorare da remoto rispetto, come abbiamo detto, al 50% che svolge riunioni online significa che il 7% dei dipendenti e lavoratori autonomi potrebbero svolgere riunioni online ma non lo fanno.

Le riunioni online si fanno soprattutto nelle grandi imprese

A livello di impresa è sempre Eurostat a rilevare che il 91% di quelle con più di 250 dipendenti danno la possibilità ai dipendenti di lavorare da remoto. La percentuale cala al 77,2% per le imprese di medie dimensioni e crolla al 52,4% per quelle più piccole, quelle tra 10 e 49 dipendenti.

Significa che il 91% delle grandi imprese dà ai dipendenti la possibilità di accedere a tre tipi di strumenti per svolgere il lavoro da remoto. I tre strumenti sono: email aziendali (nel 97,2% dei casi), condivisione di documenti aziendali (nel 94% dei casi) e applicazioni software dell’impresa (nel 92,4% dei casi). Le media imprese, invece, danno accesso alle email aziendali nel 90,9% dei casi, l’83% permette di condividere documenti aziendali e l’80,4% concede l’accesso da remoto ai software aziendali. Per le piccole imprese queste percentuali sono, rispettivamente, del 74,8%, 60,9% e 57,5%.

Quali sono i vantaggi delle riunioni online

I vantaggi delle riunioni online sono molti e sono anche molto intuitivi: risparmio di tempo e denaro per le imprese, che non devono pagare gli spostamenti fisici dei dipendenti; un maggior rispetto per l’ambiente, dato che si consuma molta meno Co2 con le riunioni online rispetto a qualsiasi spostamento fisico. Ma ci sono altri vantaggi che non spesso non vengono considerati.

Innanzitutto le riunioni online danno la possibilità anche a persone con disabilità fisiche di partecipare pienamente alla vita aziendale e dare il loro contributo allo sviluppo del business. Sarebbe molto più difficile se fossero costrette a spostarsi ogni volta che devono incontrare un collega o un partner. Un secondo vantaggio è un maggiore coinvolgimento delle persone che partecipano che hanno la possibilità di interagire in tempo reale spesso anche con un maggiore ordine rispetto a quanto succede in una riunione fisica. Se si considera, poi, che molte piattaforme permettono la registrazione delle riunioni online per non perdere nemmeno un dettaglio di ciò che viene detto (cosa che succede spesso nelle riunioni fisiche attorno ad un tavolo) si capisce perché le riunioni online sono ormai diventate parte integrante del lavoro d’ufficio di milioni di europei.

Il vero problema è che per svolgere riunioni online davvero produttive occorre disporre di una connessione internet davvero stabile e veloce, soprattutto se ci si vuole vedere in faccia durante l’incontro. La mancanza di collegamenti internet così potenti potrebbe essere uno dei motivi (insieme alla scarsità di grandi imprese e la prevalenza di micro e piccole aziende) per i quali in Italia le riunioni online sono la quotidianità per meno del 50% dei dipendenti e dei lavoratori autonomi.

I dati si riferiscono al: 2022

Fonte: Eurostat

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