Telefonini: la Ue studia norme per caricabatteria universali a vantaggio di consumatori e ambiente

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Carica batterie

La Commissione europea, in risposta a un’interrogazione presentata dall’eurodeputato radicale del gruppo dei liberaldemocratici Ue, Marco Cappato, starebbe studiando un provvedimento per indurre l’industria della telefonia mobile a realizzare caricabatteria universali attraverso l’utilizzo di interfacce USB.

Una mossa che andrebbe a vantaggio non solo dei consumatori, costretti ad accumulare caricabatteria diversi (senza alcuna motivazione tecnica) per ogni nuovo cellulare, ma anche dell’ambiente.

 

I cellulari sono oggetti di cui ormai difficilmente si riesce a fare a meno ed è molto diffusa l’abitudine di sostituirli non tanto per guasti o malfunzionamenti, quanto per rincorrere l’ultimo ritrovato della tecnologia. I telefonini e i loro componenti, tuttavia, sono estremamente inquinanti. Da qui la richiesta di prevedere interfacce standard che producano una maggiore armonizzazione nel settore.

 

Spiega Cappato che nell’Unione europea il numero di telefonini supera i 500 milioni e solamente in Francia “ogni 20 mesi diventano inservibili tra i 48 e i 51 milioni di caricabatteria”.

 

“Anche se le batterie non hanno tutte la stessa tensione e la stessa capacità – aggiunge Cappato –  e nonostante anche la loro composizione chimica possa essere diversa, è possibile progettare, ad esempio, un numero limitato di modelli di caricabatteria quasi universali”.

 

Non si è fatta attendere la risposta della Ue: il Commissario all’Industria Günter Verheugen ha sottolineato che finora le industrie si sono dimostrate “riluttanti” ad attuare le diverse norme esistenti o in fase di sviluppo per l’armonizzazione dei caricabatteria, adducendo motivi di sicurezza.

 

“Questa posizione – ha spiegato Verheugen – sembra ora meno sostenibile e i motivi tecnici addotti possono essere probabilmente considerati come delle semplici limitazioni per raggiungere l’armonizzazione globale”.

 

Tra le misure allo studio per accelerare l’uso di interfacce standard, la Commissione prevede due iniziative complementari: innanzitutto l’Associazione europea delle TIC è stata invitata, anche se in via informale, a preparare una posizione comune per la fine del 2008 da attuare nei prodotti entro il 2009-2010.

 

In secondo luogo, ha aggiunto Verheugen, “è in corso di elaborazione un mandato ufficiale di normalizzazione della Commissione che, dopo consultazione delle parti interessate, sarà inviato alle organizzazioni europee di normalizzazione nel 2009″ .

Appena le OEN elaboreranno e adotteranno le norme necessarie, “sarà possibile raggiungere un’armonizzazione effettiva delle interfacce e dei caricatori”.

 

In Cina, l’armonizzazione dei caricabatteria è già realtà, dopo che nel 2006 il Ministero dell’Industria dell’Informazione ha obbligato i produttori ad adottare lo standard YD/T 1591-2006, che unifica l’interfaccia dell’adattatore di potenza con lo standard USB e consente agli utenti di cinesi di utilizzare lo stesso caricabatteria su telefonini di marche diverse.

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