iPhone: France Telecom ricorrerà in Cassazione contro la decisione della Corte d’Appello di togliere l’esclusiva a Orange

di Alessandra Talarico |

Francia


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France Telecom farà ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d’Appello di Parigi di togliere alla divisione mobile Orange i diritti di vendita in esclusiva dell’iPhone della Apple.

 

La decisione fa seguito al pronunciamento dell’Antitrust francese che a dicembre, con una misura d’urgenza, aveva deciso di sospendere l’esclusiva triennale accordata all’operatore da Apple.

 

Secondo quanto stabilito dal Consiglio della Concorrenza – chiamato in causa dal concorrente Bouygues Télécom lo scorso settembre – l’esclusiva di Orange rappresenterebbe “un nuovo fattore di rigidità” in un mercato, quello di internet mobile, “che già soffre di un deficit di concorrenza”, nonché una “minaccia grave e immediata per i consumatori e la concorrenza sul mercato mobile”.

 

Orange – che ha messo in vendita l’iPhone dal 29 novembre 2007 – aveva ottenuto dalla Apple un’esclusiva di cinque anni – anche se la società di Cupertino aveva facoltà di disdirlo dopo tre – che riguardava non soltanto i modelli iPhone già in commercio, ma anche quelli che fossero stati lanciati nel periodo coperto da contratto.

Il periodo è stato giudicato troppo lungo dall’Authority, che ha quindi deciso di agire in via d’urgenza, per consentire anche agli altri operatori mobili di vendere l’iPhone per Natale.

 

L’esclusiva prolungata nel tempo per alcuni modelli molto richiesti come l’iPhone aggiungerebbe inoltre, secondo l’Antitrust, un ulteriore ostacolo alla portabilità del numero, facoltà già limitata in Francia nonostante le misure adottate per consentire agli utenti di cambiare agevolmente operatore.

Una situazione resa ancora più spiacevole dal fatto che, come riconosciuto sia dal regolatore nazionale (Arcep) che dalla Commissione europea, il mercato mobile francese non è ancora abbastanza concorrenziale, come dimostrano “lo scarso numero di operatori presenti sul mercato, la preponderanza di offerte vincolanti nel tempo, l’esistenza di programmi di fidelizzazione e la debole penetrazione degli operatori mobili virtuali”.

 

Se gli operatori continuassero a puntare più sulla differenziazione dei modelli offerti in esclusiva, ad avere la peggio sarebbero “la concorrenza sui prezzi, sulla qualità delle reti, delle infrastrutture e dei servizi clienti”, spiegava ancora l’Antitrust. Una logica che andrebbe infine ad avvantaggiare gli operatori con più clienti, scelti di default dai produttori per la commercializzazione dei loro modelli di punta.  

 

Le misure d’urgenza mettono in discussione non soltanto l’esclusiva di cui Orange è beneficiario in quanto operatore di rete – l’acquisto dunque non potrà obbligare ad abbonarsi ai servizi di Orange – ma anche quella di cui gode in quanto grossista per la distribuzione del telefonino.

La decisione, secondo Orange, “pone la Francia in una condizione radicalmente diversa da quella prevalente in Germania, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti” e mette in discussione “gli sforzi affrontati da Orange per il decollo dell’alta velocità mobile in Francia”.

La linea adottata dal Consiglio francese della concorrenza e ora anche dalla Corte d’Appello di Parigi, è tuttavia in linea con il parere del Commissario Ue per la protezione dei consumatori, Meglena Kuneva, secondo cui la pratica commerciale di Apple, che consiste nel rendere disponibile il telefonino iPhone solo ai clienti di un determinato operatore telefonico, potrebbe essere considerata illecita e, di conseguenza, non essere vincolante per i consumatori.

 

Il conflitto riguarda il ‘legame’ esclusivo che si crea con i clienti: molti Paesi europei hanno infatti leggi che impediscono di obbligare i consumatori ad acquistare un prodotto con la condizione di doverne acquistare anche un altro.

Conformemente alla direttiva relativa alle clausole abusive nei contratti conclusi coi consumatori – il cui obiettivo è quello di evitare squilibri tra i diritti e i doveri dei consumatori da una parte e tra venditori e fornitori dall’altra – una disposizione contrattuale che ha per oggetto o per effetto quello di limitare la libertà di scelta dei consumatori può, in alcuni casi, essere considerata illecita da un tribunale nazionale e, di conseguenza, non applicabile ai consumatori.

 

La decisione della Corte d’Appello, secondo l’associazione UFC-Que Choisir, premia i consumatori poiché “reintroduce la concorrenza sulla vendita di questo prodotto e certamente porterà a un abbassamento del prezzo del telefonino”.

Il pronunciamento, inoltre, servirà anche a rafforzare la concorrenza sulle offerte internet mobile.

 

Attualmente, l’iPhone ‘nudo’ – cioè senza obbligo di abbonamento ai servizi Orange – è venduto da diversi siti internet, ma non ancora nei negozi degli operatori concorrenti di Orange. E perché ciò accada, secondo fonti ben informate citate dal quotidiano francese Les Echos, bisognerà aspettare ancora 5-6 settimane.

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