Italia
A due anni e mezzo dalla sua creazione, il dominio internet di primo livello “.eu” nato per promuovere un’identità online europea e per aiutare i cittadini e le imprese a sfruttare a pieno le occasioni offerte dal mercato unico, è al quarto posto fra i domini internet più diffusi, adottato da multinazionali e PMI, ONG e non solo.
Anche una galassia di 81 siti pedofili a pagamento chiamata “LOLITE EUROPEE” è targata “.eu”.
Il mega sito “Pedo-Pay“, nonostante le diverse denunce, ha prodotto più di un milione di contatti in poco più di 70 giorni di presenza sul web, contiene immagini pornografiche terribili di 245 bambini e bambine vittime tra i 5 e gli 11 anni.
La denuncia resa pubblica da Telefono Arcobaleno, è stata inoltrata ai tre Vicepresidenti italiani del Parlamento Europeo, al Presidente della commissione giuridica del Parlamento europeo e alle Rappresentanze di Roma e Milano della Commissione Europea.
Nella giornata europea del Safer Internt Day, Telefono Arcobaleno vuole sottolineare la circostanza ormai innegabile che la pedofilia online è di fatto liberamente accessibile e l’Europa è al centro di questo crimine contro l’umanità.
Il presidente di Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena, ha sottolineato “le giornate celebrative rendono ancora più profondo il fossato esistente fra i diritti dell’infanzia e la loro concreta applicazione” e che “la realtà di tutti i giorni ci testimonia che la sicurezza dei bambini e la concreta protezione dei loro diritti in Europa e nel mondo, sono “cantieri” ancora “aperti”. “Accontentarsi di condanne generiche della web equivale ad arrendersi davanti allo sfruttamento sessuale dei bambini, e inoltre corrisponde ad avvalorare quell’atroce realtà che vede il dramma della pedofilia online come una pratica che illegale sulla carta, ma che di fatto in Europa è libera e impunita.”
Telefono Arcobaleno, con la dovuta umiltà ma anche con la massima determinazione, sottolinea l’intollerabile antitesi fra la terribile atrocità del mercato dei bambini in rete e l’imbarazzante povertà delle soluzioni fin ora adottate.
Arena ha concluso sostenendo che “Se si considera quella terribile realtà, che non ha niente di virtuale, come essa appare chiaramente dal 13° Rapporto Annuale di Telefono Arcobaleno, occorre riconoscere che la battaglia contro lo sfruttamento sessuale dei bambini è stata ed è tuttora inadeguata rispetto all’estensione e alla gravità del problema.”
L’Europa ha gli strumenti, le energie e le risorse per colmare quel profondo fossato che divide l’infanzia dal concreto riconoscimento dei suoi diritti, un fossato insopportabile che la denuncia odierna di Telefono Arcobaleno mette tristemente in luce.