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Il mercato mondiale dei servizi di telecomunicazione è cresciuto nel 2008 del 4,2% arrivando a un valore stimato in 1,365 miliardi di dollari (1,05 miliardi di euro).
È quanto emerge dalla terza edizione del rapporto Idate “Mobile 2009: Markets & Trends”, redatto in collaborazione con Enter, che verrà presentato in occasione del prossimo Mobile World Congress di Barcelona (16-19 Febbraio).
Nel 2009, il mercato dovrebbe raggiungere un valore di 1,416 miliardi di dollari (1,08 miliardi di euro).
Con un fatturato stimato in 742,2 miliardi di dollari nel 2008, i servizi mobili hanno rappresentato il 54% del mercato nel suo complesso e hanno contribuito in maniera decisiva alla crescita del settore.
Ma il tasso di crescita annuale è passato dal 12% nel 2007 all’8% nel 2008.
La base utenti mobili è cresciuta del 17% nel 2008, ma la crescita è controbilanciata da un sostanziale declino dell’Arpu – la spesa media mensile per utente – sceso a 17,50 dollari.
I servizi di rete fissa, nel frattempo, non hanno registrato nessun segnale di crescita, restando dunque su livelli che Idate definisce “stagnanti”.
Le entrate generate dai servizi dati – la cui crescita è stata spinta soprattutto dall’accesso a banda larga – sono aumentate di 20 miliardi di dollari nel 2008, mentre i ricavi della telefonia fissa hanno subito un evidente tracollo, anche se l’impatto sulla base è ancora limitato: il numero di linee fisse è diminuito di poco più di 10 milioni durante l’anno, vale a dire di poco meno dell’1%.
Il numero di connessioni a banda larga è cresciuto di quasi il 20% a 415 milioni alla fine del 2008: con una media di 6,4 connessioni a banda larga ogni 100 abitanti, spiega Idate, questo mercato ha ancora un notevole margine di crescita, soprattutto nelle economie emergenti.
Nei mercati più avanzati la penetrazione è superiore al 30%, vale a dire che il 70%-80% delle famiglie è già attrezzato per connettersi a internet ad alta velocità.
Colpito dalla crisi economica mondiale, il mercato della telefonia mobile si trova dunque ad affrontare momenti difficili e sperimenta l’impatto negativo di questa turbolenza economica con tassi di crescita che non sono più a due cifre, come avveniva dal 2002.
Archiviato il +15% del 2007, i volumi di vendita sono cresciuti nel 2008 appena del 5%.
Numeri che – sottolinea Idate – possono essere letti positivamente alla luce della recessione in corso e del suo impatto sul settore dell’informatica e dell’elettronica di consumo, ma che comunque confermano che il 2008 può essere considerato “un punto di svolta nel settore della telefonia mobile”.
Innanzitutto perché, spiega ancora la società di analisi, “il mercato della telefonia mobile è stato storicamente uno dei mercati in più rapida crescita”, segnando ogni anno incrementi a doppia cifra a partire dal 2001, anno dello scoppio della ‘bolla internet’.
“Il fatto che quest’anno la crescita del mercato può essere limitata al 5% è un segno del generale rallentamento del settore in virtù del fatto che i consumatori hanno differito la sostituzione del vecchio cellulare o il primo acquisto”, spiegano gli analisti.
Il secondo parametro di valutazione è da riferire alla seconda metà dello scorso anno, durante la quale le vendite sono progressivamente crollate.
Se infatti nel corso dei primi sei mesi del 2008 le vendite sono rimaste su livelli simili agli anni precedenti, nel terzo trimestre si è registrato un calo del 7,7% anno su anno e nel quarto trimestre – quello in cui in genere le vendite schizzano in alto in concomitanza delle feste – il calo è stato del 10%.
Con queste premesse, il mercato, dunque, si prepara a un primo trimestre 2009 di vacche magre, con una “inevitabile contrazione delle vendite nei mercati maturi”.
Il messaggio di Idate è chiaro: partita nella seconda metà del 2008, la crisi economica continuerà anche quest’anno e il suo impatto sul mercato mobile sarà evidente.
In prospettiva, il 2009 dovrebbe chiudersi con una crescita tra l’1% e il 4%, ma i diversi allarmi lanciati da produttori di cellulari e dai fornitori di chip indicano chiaramente che sarà un anno particolarmente difficile per tutti gli attori della catena di valore. Le vendite dovrebbero dunque calare del 5-6% in termini di volume, con i mercati maturi – Nord America, Europa occidentale e Giappone – a subire le ripercussioni più gravi.
Sul lungo periodo, le vendite nel 2010 dovrebbero restare su livelli bassi, ma si dovrebbe registrare un rinnovato interesse per i modelli più innovativi, mentre per l’anno successivo le vendite dovrebbero ricominciare a guadagnare trazione in funzione dell’evoluzione della crisi attuale.
Riguardo invece il mercato delle apparecchiature per l’accesso mobile, il GSM ha trainato il buon andamento del mercato mobile, nonostante un rallentamento nell’implementazione di reti WCDMA.
Il mercato – ha sottolineato ancora Idate – ha dovuto anche affrontare un intenso consolidamento che ha stimolato una maggiore concorrenza tra i fornitori di attrezzature.
Il mercato delle infrastrutture di accesso mobile – che include le stazioni base per l’accesso alla rete (BTS GSM / GPRS / EDGE e CDMA, e nodi B per reti UMTS), le relative attrezzature (BSC, GGSN, SGSN) come pure gli hot spot Wi-Fi e WiMax – è stato il più colpito dalla crisi, nonostante l’intensificarsi della concorrenza sui mercati emergenti quali Africa, India, America Latina e Russia.
Il leader del settore –