Italia
Il caso di Eluana Englaro ha diviso l’Italia e non solo. Argomento troppo delicato che ha già visto in tanti pontificare. Spero solo che la ragazza abbia trovato finalmente la pace e si comprendano le ragioni profonde di questo dolore e di una scelta, che è sicuramente costata tanto, ma ha ridato la libertà a Eluana.
Spesso si è discusso della qualità della nostra televisione e tante volte Key4biz ha ospitato sulle proprie pagine dibattiti accesi sulla cosiddetta “Tv spazzatura“.
E ieri sera si è registrato l’ennesimo caso. Davanti alla scelta della prima Tv commerciale di preferire la messa in onda del reality ‘Grande Fratello’ rispetto a una puntata di Matrix sul caso Englaro, il direttore editoriale Enrico Mentana ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni.
“…Non esiste solo l’audience – ha sottolineato il giornalista – Simili scelte tolgono credibilità a chi le compie, e personalmente non ho nessuna intenzione di avallarle. Stasera su Canale 5 il dramma è quello della cacciata di una concorrente dal Grande Fratello. A mezzanotte, se va bene, si parlerà di Eluana, a Matrix. Andremo in onda comunque, per dovere di informare. Domani, però, rassegnerò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, per un altro dovere, quello di coerenza”.
Il direttore generale informazione, Mauro Crippa, ha replicato che l’azienda era comunque in onda con il Tg4 e Studio Aperto.
Ha fatto bene Mediaset, ha fatto male? Quali ragioni devono prevalere in queste situazioni: l’audience e le entrate pubblicitarie in un periodo di crisi nera o la qualità del buon servizio?
L’azienda ha scelto
Stamani il Comitato di redazione del Tg5 ha espresso solidarietà a Mentana: “…Mentre Rai1 stravolgeva il palinsesto per uno speciale di “Porta a porta”, sugli schermi di Canale 5 le uniche lacrime che venivano versate erano quelle di Federica, nella casa del Grande Fratello. Un’immagine a dir poco imbarazzante, non degna di una grande rete generalista quale è Canale
I rappresentanti sindacali dei giornalisti del telegiornale hanno poi detto che: “Sconcerta la decisione dell’azienda di accettare su due piedi le dimissioni di uno dei più autorevoli giornalisti italiani, patrimonio di Mediaset, fondatore del Tg5 e di Matrix, autore di successi che hanno dato lustro, credibilità e anima alla nostra televisione. La decisione poi di non mandare in onda Matrix neanche a mezzanotte come previsto, appare come una vera e propria ritorsione. Noi giornalisti del Tg5 chiediamo ai vertici aziendali Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri, un incontro urgente per chiarire se abbiamo ancora un ruolo e se l’informazione è ancora una delle priorità dell’azienda per la quale lavoriamo”.
Riccardo Villari, fino a qualche giorno fa controverso presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, ha dato il proprio appoggio a Mentana: “Desidero esprimere la mia solidarietà a Enrico Mentana, giornalista di razza e dalla schiena dritta, per la sua decisione di dimettersi”.
“Penso che stia dando una lezione di autonomia, indipendenza, professionalità e correttezza, tanto più significativa in quanto viene in un momento così delicato per il Paese e anche per l’informazione di questo Paese”.
Giuseppe Giulietti, portavoce Articolo21, ha dichiarato: “Ci auguriamo che la ragioni che hanno portato alle dimissioni non siano immediatamente archiviate né dall’azienda né soprattutto dal giornalismo italiano. In un momento nel quale ‘il nome di Dio’ viene usato a proposito e a sproposito – continua – l’unico dio sopravvissuto, nel mondo della comunicazione (e non ci riferiamo solo a Mediaset) sembra essere il dio del palinsesto e degli affari. In giornate come queste le ragioni della propaganda e della spettacolarizzazione dovrebbero lasciare il campo alle ragioni di una informazione capace di fornire ai cittadini tutti gli strumenti utili per comprendere, per capire, per formarsi un libero convincimento”.