Perché Tim dovrebbe investire in fibra, se i prezzi di accesso all’ingrosso alla sua rete in rame aumentano? E’ vero che la rete in rame di Tim è in fase di dismissione, tuttavia l’FTTC copre ancora il 60% del territorio e con prezzi wholesale alti i tempi di migrazione alla fibra si potrebbero allungare. C’è da dire che nella bozza di raccomandazioni Ue sulle nuove reti (Gigabit Connecting Act) Bruxelles invita i paesi membri a “spegnere” la legacy del rame in due o tre anni.
Agcom aumenta i prezzi del rame: cosa dirà Bruxelles?
Il consiglio dell’Agcom ha deciso di inviare alla Commissione europea per la notifica il provvedimento sulle nuove tariffe wholesale che gli altri operatori pagano a Tim per accedere alla sua rete in rame.
Vedremo a questo punto cosa diranno a Bruxelles.
Il beneficio per Tim, derivante dalle tariffe wholesale proposte dall’Autorità in origine, era ̀stato conteggiato in circa 90 milioni di euro all’anno. Il provvedimento che era stato posto in consultazione prevedeva che, per il 2022, i prezzi di accesso restino immutati rispetto al 2021, mentre per l’anno successivo l’Autorità faceva dei distinguo: aumentano i prezzi relativi al rame, diminuiscono quelli relativi alla fibra.
Proteste degli OLO
Gli operatori alternativi, fra cui WindTre, Vodafone e Fastweb, hanno osteggiato questo provvedimento, durante la fase della consultazione pubblica. Il testo mandato a Bruxelles ha recepito alcune modifiche, ma, stando a quando apprende Radiocor, resta il doppio binario rame-fibra, per cui nel 2023 aumenteranno i prezzi del rame.
Gli aumenti per l’accesso alla rete in rame sarebbero alquanto consistenti. Ad esempio il prezzo dello Slu, una sorta di affitto della rete secondaria di Tim, per il rame salirebbe del 23,5% nel 2023 mentre il Vula Fttc, una sorta di noleggio del misto fibra- rame, salirebbe dell’8,6 per cento. Diversamente, il Vula Ftth, invece, scenderebbe del 7,9%. Lo scriveva l’agenzia Radiocor a ottobre, in fase di consultazione.
Perché Tim dovrebbe investire nella fibra?
Perché Tim dovrebbe investire nella fibra se i prezzi di accesso alla sua rete in rame, presente nel 60% del territorio, aumentano, prolungando così il ciclo di vita dell’FTTC e dell’Adsl in diverse parti del paese dove non c’è l’FTTH e il rame è l’unica alternativa?
Questa la domanda che si fanno molti osservatori. Alzare i prezzi di accesso alla rete in rame, lungi dall’incentivare Tim a investire nelle nuove reti in fibra, sembra spingere invece la compagnia a “spremere” ancora il rame e in particolare l’FTTC in un periodo di crisi del settore.
Tra l’altro, con la NetCo messa all’asta e con due offerte in ballo da parte di KKR e CDP-Macquarie fino al 18 aprile, il valore dell’asset con le tariffe del rame in aumento per il 2023 di certo si valorizza anziché deprezzarsi.
Leggi anche: Tim, Agcom avvia consultazione sui prezzi all’ingrosso nel 2023. Aumenti per il rame, in calo la fibra