Multe Agcom: Vodafone e BT Italia contestano le sanzioni e annunciano ricorso al Tar

di Alessandra Talarico |

Italia


Corrado Calabrò

Vodafone Italia e BT Italia hanno annunciato l’intenzione di fare ricorso al Tar contro le multe comminate ieri dall’Autorità per le Garanzie delle comunicazioni per la violazione, rispettivamente, delle norme relative alla portabilità del numero e ai servizi a sovrapprezzo.

 

“Vodafone apprende con stupore della sanzione comminata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a causa di difetti di gestione formale relativa alla richiesta di passaggio tra operatori di 14 clienti. Si tratta di casi in cui i clienti hanno deciso di rinunciare all’adesione ad offerte di altri operatori”.

 

L’Agcom ha contestato al gruppo telefonico di aver ostacolato in maniera illegittima le richieste di trasferimento di utenti verso operatori concorrenti e di aver usato impropriamente i dati dei clienti che avevano chiesto la portabilità del numero verso un altro operatore.

 

Secondo Vodafone, però, contesta la decisione sia nel merito – è priva di fondamento – sottolinea il gruppo in una nota – sia l’accusa di aver ostacolato la portabilità sia quella relativa all’abuso delle pratiche di ‘retention’, ossia la possibilità di formulare controfferte vantaggiose ai clienti che abbiano deciso di passare a un altro operatore.

 

Una possibilità, peraltro, a  parere della stessa Autorità “lecita e a vantaggio dei clienti e della libera concorrenza”.

 

La società ha contestato anche la sproporzione della sanzione – pari a 1,6 milioni di euro – calcolata attraverso “la moltiplicazione puramente meccanica di sanzioni di misura elevatissima (120 mila euro) per ogni singolo caso contestato” e questo a fronte “di oltre un milione di casi l’anno che hanno richiesto la portabilità del numero e per i quali nulla di irregolare e’ stato eccepito”.

 

L’azienda guidata da Paolo Bertoluzzo, sottolineando il pieno rispetto delle norme vigenti e a tutela dei consumatori, ha quindi deciso di ricorrere al tribunale amministrativo “non solo per la sproporzione della sanzione e per la tutela della propria immagine, ma anche per riaffermare il diritto del cliente a scegliere liberamente, ed in qualsiasi momento, la singola offerta da lui ritenuta più conveniente”.  

 

Ha già presentato ricorso al TAR lo scorso 4 febbraio anche BT Italia, a cui l’Agcom ha contestato violazioni relative alle norme sui servizi a sovrapprezzo.

La società guidata da Corrado Sciolla  sostiene di aver agito “come semplice fornitore della numerazione telefonica” e si dice in “totale disaccordo” con la decisione dell’Autorità, che – pur essendo a conoscenza della sua posizione in questa vicenda – ha ritenuto di dover comminarle una multa di 120 mila euro “per illeciti compiuti da un centro servizi terzo, unico responsabile dei contenuti”.

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