eSecurity: una rete di spionaggio elettronico avvolge il mondo

di Flavio Fabbri |

VINTI

Presi di mira dalla super rete di spionaggio informatico sono stati i Pc governativi di tutto il mondo, da cui venivano sottratti documenti istituzionali e di uffici privati. Tra le vittime illustri spiccano sicuramente i Personal computer del Dalai Lama, violati negli uffici in India, Bruxelles, Londra e New York.

Chi si nasconde dietro tale complessa rete di spioni elettronici?
Secondo l’equipe di ricercatori del Munk Center di Toronto, che per primi hanno individuato il danno, sono stati almeno 1300 i Pc violati in 103 Paesi di tutto il mondo. Sui colpevoli non ci sarebbero dubbi: responsabili delle violazioni sono dei computer localizzati quasi esclusivamente in Cina.

Il consolato cinese a New York ha subito risposto alle illazioni, definendole: “Stupide e prove di fondamento“. Il software utilizzato per questo tipo di operazioni, intanto è stato indicato nel GhostNet, generato proprio in Cina. Non ci sono certezze, invece, sulla possibile intrusione anche nei sistemi informatici di Washington. Bufala mediatica o pericoloso precedente per l’eSecurity globale?

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