Mercato Tv: dal 3 aprile in vendita solo televisori con decoder. La Rai, intanto, sceglie il nuovo direttore generale

di Raffaella Natale |

Italia


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Dal 3 aprile nei centri commerciali e nei negozi di elettronica di consumo potranno essere venduti solo televisori con il decoder digitale terrestre integrato: a ricordare quest’obbligo previsto dalla legge è DGTVi, l’associazione per lo sviluppo del digitale terrestre (cui aderiscono Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree e le T locali di Frt e Aeranticorallo).

 

L’associazione ha segnalato, con il bollino bianco DGTVi, tutti i modelli di televisori con decoder integrato, compatibili con il segnale dei canali in chiaro del digitale terrestre e con le offerte di Tv pagamento.

 

In base al calendario varato dal governo, il 20 maggio è previsto lo switch-over nel Piemonte occidentale (Province di Torino e Cuneo): da quella data Raidue e Retequattro saranno visibili solo in Dtt. Il 16 giugno toccherà al Lazio con l’esclusione della provincia di Viterbo e il 10 settembre sarà la volta della Campania.

 

Quanto allo switch-off, cioè lo spegnimento definitivo della Tv analogica, in Piemonte avverrà dal 24 settembre al 9 ottobre (con la possibilità di vedere 28 canali tv nazionali gratuiti, invece dei 9 attuali); a Roma e nel Lazio dal 16 al 30 novembre e in Campania dall’1 al 16 dicembre. Continua la marcia verso lo switch-off in Trentino e Val d’Aosta, dove è già stato effettuato lo switch-over.

 

Proseguono intanto i lavori in Rai. Stamani è cominciata la prima riunione del presieduta da Paolo Garimberti: punto centrale all’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio 2008.

Il Cda è tornato a incontrarsi nel pomeriggio per affrontare la questione della nomina del nuovo direttore generale: con ogni probabilità, il consiglio darà mandato al presidente di cercare l’intesa con l’assemblea degli azionisti, come prevede la legge, sul nome del nuovo dg.

 

La Rai non è un “carrozzone“, ma un’azienda sana che sta ottenendo ottimi risultati grazie al lavoro dei suoi dipendenti. Lo ha detto oggi in una lettera al personale Garimberti.

Nella lettera, diffusa dalla Tv pubblica, l’ex vicedirettore di Repubblica, già direttore del Tg2 – nominato al vertice di Viale Mazzini dopo l’intesa tra maggioranza di centrodestra e Pd – ha rivolto “un augurio di buon lavoro” ai dipendenti nella giornata in cui il nuovo consiglio di amministrazione si riunisce per la prima volta.

 

Garimberti ha detto, citando anche la crisi economica, che “molti sono i problemi da affrontare e ci sono decisioni strategiche che devono essere prese immediatamente perché essenziali per il futuro dell’azienda”.

Il nuovo presidente ha chiesto anche un “impegno comune” del nuovo Cda “ad operare esclusivamente per gli interessi dell’azienda”.

“Lo stesso impegno che tutti voi mettete nel vostro lavoro e che ha permesso di raggiungere grandi risultati, spesso misconosciuti da chi, per malcelati interessi, preferisce dipingere la Rai come un carrozzone”.

“…La Rai oggi è un’azienda sana, senza debiti, che opera su tutte le nuove piattaforme e gli ottimi risultati che ottiene sono il frutto del vostro lavoro“, ha detto ancora Garimberti.

 

Il neo presidente si è infine impegnato a essere “il garante della libertà e del pluralismo, della tutela della libertà di espressione, inclusa la libertà di opinione, della obiettività, completezza, lealtà e imparzialità dell’informazione, dell’apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose, del rispetto della dignità delle persone e soprattutto dei minori“.

 

Una volta eletto il nuovo Dg, ci sarà da affrontare un altro tema caldo: le nomine di reti e testate. Argomento che sarebbe stato al centro di una riunione di ieri sera a Palazzo Grazioli, tra il premier, i capigruppo della maggioranza, il sottosegretario Paolo Romani e i ministri Roberto Maroni e Andrea Ronchi. Alle 21 è arrivato anche il presidente di Medusa Film Carlo Rossella.

 

Un incontro interlocutorio, in vista di un nuovo confronto la prossima settimana, nel quale si sarebbe parlato alla fine solo della comune intesa su Mauro Masi a direttore generale, dei suoi poteri e dei suoi vice.

 

Secondo indiscrezioni, ad avere un vicedirettore generale sarebbe la Lega che avrebbe pronto il nome dell’attuale direttore di Raidue Antonio Marano, mentre la parte ex An del Pdl non aspirerebbe al ruolo, al quale potrebbero andare Giancarlo Leone o Lorenza Lei, molto gradita in area cattolica.

 

Senza dubbio le prime caselle da riempire saranno quelle rimaste vuote. Si tratta di due delle maggiori posizioni dell’azienda, ovvero del direttore della rete ammiraglia e della sua testata, di Raiuno di cui Fabrizio Del Noce ha l’interim da mesi e del Tg1 che Gianni Riotta lascerà per Il Sole 24 ore. Due caselle alle quali An aspirerebbe molto avendo anche un candidato come Mauro Mazza. Mazza potrebbe alla fine spuntarla per la rete mentre al Tg1 la parte Forza Italia vedrebbe bene Maurizio Belpietro. Clemente Mimun a sua volta non è escluso che possa migrare dal Tg5 a Raidue al posto di Marano. Candidati al Tg3 a David Sassoli e Antonio Caprarica. Per i Tg regionali sarebbe la volta di Pietro Vigorelli.

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