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Dopo aver effettuato test estensivi sulla tecnologia negli ultimi due anni, Visa annuncia il lancio del suo primo servizio di pagamento mobile basato su standard NFC (Near Field Communications).
Il debutto avverrà in Malaysia e permetterà agli utenti di utilizzare il telefonino come strumento di pagamento, per l’acquisto di prodotti e servizi.
L’operatore giapponese NTT DoCoMo ha lanciato il cosiddetto ‘wallet phone’ (telefonino-portafogli) nel 2004 e già 50 milioni di utenti usano il cellulare per pagare i propri acquisti, ricevendo anche in compenso buoni sconto e omaggi da sfruttare in grandi magazzini, bar e ristoranti.
Il sistema – sviluppato da Philips e Sony per creare un ‘ponte’ tra le tecnologie contactless proprietarie MIFARE e FeliCa – racchiude tutte le caratteristiche tecniche atte a soddisfare le richieste degli attori coinvolti nella catena di valore, essendo un sistema intuitivo che non necessita, a differenza di altri sistemi contactless, della presenza di una fonte esterna in grado di generare un campo elettromagnetico.
In realtà, però, sui mercati occidentali, sebbene l’ecosistema NFC si sia fortemente strutturato nel corso del 2007, sono ancora molte le questioni che dividono i player interessati allo sviluppo della tecnologia: costruttori di telefonini, operatori, istituti bancari e finanziari, advertiser, insomma, non hanno ancora trovato un modello di business convincente e profittevole.
Visa utilizza già la tecnologia nelle carte di credito PayWave e conta di estendere al più presto il programma NFC per i pagamenti mobili in altri paesi.
Per il lancio in Malaysia, Visa ha stretto accordi commerciali con Nokia (che fornirà il suo cellulare 6212 NFC-enabled), con la maggiore banca malese – Maybank – e con Maxis, il maggiore operatore mobile del sud est asiatico, con 11 milioni di clienti.
Sono circa 1.800 i negozi che hanno installato il lettore necessario per abilitare le transazioni NFC, situati per lo più nei dintorni della capitale Kuala Lumpur.
Anche MasterCard, la maggiore società di pagamento al mondo, è scesa in campo con un servizio volto a consentire alle banche di installare carte di pagamento nei cellulari dei clienti in maniera molto più semplice di prima.
Il nuovo servizio Mastercard potrebbe contribuire a risolvere alcuni dei problemi che affliggono l’industria, ma gli analisti ritengono che vi sia ancora molto da fare, ad esempio sul versante dei terminali abilitati: ci vorrà infatti almeno il 2010 prima di avere a disposizione un numero congruo di dispositivi abilitati e si spera che nel frattempo banche e operatori riescano a mettersi d’accordo sia sulla tecnologia da utilizzare – la standardizzazione è infatti essenziale per il decollo su larga scala – che sull’adeguato modello di business.