World Wide Web: per i ricercatori riuniti a Madrid, ‘il meglio deve ancora arrivare’

di Raffaella Natale |

Le nuove frontiere saranno le applicazioni mobili e la diffusione nei Paesi del terzo mondo.

Italia


Tim Berners Lee

In venti anni dalla sua nascita, internet ha rivoluzionato la vita di milioni di persone nel mondo. Ma per i suoi creatori, riuniti oggi a Madrid, la rete è ancora ai suoi albori.

Secondo alcuni ricercatori, presenti al 18° Congresso Internazionale World Wide Web, che terminerà domani, l’accesso al web nel terzo mondo, lo sviluppo delle sue applicazioni nella telefonia mobile e sua la crescita colossale saranno le nuove frontiere.

Il britannico Tim Berners-Lee, uno dei fondatori del web, ha dichiarato che la rete, così come l’aveva immaginata, “non ha ancora visto la luce. L ‘avvenire sarà ancora più sorprendente rispetto al passato”.

 

Stando a quanto riferisce l’ITU (International Telecommunication Union), al momento appena il 23% della popolazione mondiale usa internet mentre la percentuale è più alta nei paesi sviluppati.

I dati del Rapporto di questo organismo delle Nazioni Unite, pubblicati il mese scorso, rilevano che in Africa solo il 5% della gente usa la rete.

Ma per l’americano Vinton Cerf, uno dei padri di internet, questa situazione sta mutando rapidamente specie nei Paesi in via di sviluppo dove sta decollando l’accesso internet dai cellulari, non rendendo più necessario il possesso di un computer per navigare la rete.

Cerf, che ricopre anche l’incarico di vicepresidente di Google, ha sottolineato che “…nel prossimo futuro avremo più internet, utenti, accessi attraverso la telefonia mobile e velocità, oltre che maggiori contenuti online e dispositivi domestici in grado d’essere controllati attraverso il web“.

 

Il belga Robert Cailliau, che nel 1989 con Berners-Lee ha creato il web, ritiene che il prossimo aumento del volume di informazioni online e del numero di persone connesse aiuterà a sviluppare nuove tecnologie e apporterà soluzioni ai problemi globali.

Aggiungendo che “quando tutti i dati saranno sul web, l’umanità avrà raggiunto uno stadio formidabile per risolvere i suoi numerosi problemi”.

 

Internet ha rivoluzionato il modo di fare commercio, grazie alle applicazioni di eCommerce, ha contribuito alla diffusione dell’alfabetizzazione e avvicina la gente grazie a un modo di fare comunicazione sicuramente più economico.

 

“Nella storia dell’umanità non abbiamo mai avuto accesso a così tante informazioni, in tempi così rapidi e in modo così veloce”, ha evidenziato Vinton Cerf.

Nel 1989, con l’aiuto di altri ricercatori del Cern (European Organization for Nuclear Research), Berners Lee e Cailliau hanno dato vita a internet per consentire a migliaia di scienziati di tutto il mondo di condividere i risultati delle loro ricerche.

 

La nuova tecnologia è stata messa a disposizione del gran pubblico a partire dal 1991, quando il Cern è arrivato alla conclusione che non aveva la possibilità di assicurarne lo sviluppo.

L’organizzazione rinunciava, quindi, due anni dopo a percepire le royalties su questa invenzione che ha rivoluzionato il mondo delle comunicazioni. “Senza questa decisione, il web sarebbe morto”, ha commentato Berners-Lee.

 

“Noi allora non pensavamo a una rete di persone, ma a una rete di documenti“, ha ricordato Dale Dougherty, fondatore del GNN (Global Network Navigator), il primo portale web della storia e il primo sito internet sostenuto dalla pubblicità.

 

In seguito, il numero dei siti internet è esploso, passando da appena 500 del 1994 ai più di 80 milioni di oggi, con una crescita impressionante dei blog.

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