Vigilanza Rai: Garimberti assicura ‘Le nomine si faranno in Cda’. Masi avverte, ‘Rischio perdita pubblicità fino a 150 mln’

di Raffaella Natale |

Italia


Mauro Masi

“…Sarò il presidente di tutti, voglio essere un presidente super partes e tutelare la libertà d’espressione e il pluralismo che sono i cardini del servizio pubblico”. Il presidente della Rai Paolo Garimberti ha così esordito davanti alla Commissione di Vigilanza, e ringraziato senatori e deputati che lo hanno nominato all’unanimità “…caricandomi del senso di responsabilità di cui mi sento investito”. Ma ha anche spiegato: “al Consiglio di amministrazione ho detto che sarò garante di queste libertà ma non ci devono essere abusi. Si deve stabilire chi risponde a chi e questo non è sempre chiaro in Rai”.

E il riferimento va a Montanelli: “che diceva no al manganello ma anche no al bordello“.

 

Garimberti ha anche citato a modello il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli quando era presidente della Rai, “per me è un esempio ma ora la congiuntura è diversa – ha aggiunto – e la responsabilità del mio ruolo è molto particolare“. Parla poi della sua precedente esperienza in Rai quando è stato direttore del Tg2: “ebbi l’approccio sbagliato, di chi arriva dalla carta stampata e pensa che in Rai ci siano solo raccomandati. Mi sbagliai perché invece trovai entusiasmo e me ne andai con molto rimpianto”.

Un entusiasmo e una “voglia di fare servizio pubblico di qualità che ho trovato ancora oggi – ha aggiunto – perché la Rai ha un corpo sano e anche se è una nave a volte macchinosa alla fine va. E’ un’azienda solida”. Ma anche lui è preoccupato dall’evasione del canone che arriva a 450 milioni di euro l’anno.

 

Però bisogna guardare avanti in questa “fase di passaggio e di cambiamenti nella quale io stesso a volte mi accorgo di pensare in analogico”, ha detto ancora il presidente. Tanto che “se alla fine del mandato avrò fatto della Rai un’azienda moderna ed efficiente mi riterrò soddisfatto”. Ha anche annunciato che il Cda della prossima settimana ci sarà probabilmente giovedì e che quindi lui e il direttore generale Mauro Masi potranno tornare in Vigilanza per rispondere alle domande dei Commissari il 12 maggio, orario fissato le 12:00.

 

E riguardo alla prossima riunione del Consiglio, ha commentato: “…In Cda ho detto una cosa: finché sono seduto su quella sedia, le nomine si fanno nel Cda. Intendo mantenere quell’impegno”.

Era stato Fabrizio Morri, capogruppo del Pd, a porre la questione ricordando la vicenda del vertice a palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi sulla Rai e chiedendo una presa di posizione dai dirigenti della Tv di Stato: “…Intendo essere rassicurato, mi sarebbe piaciuto avere una precisione dai vertici perché le nomine spettano a loro, non al presidente del Consiglio, né alla Vigilanza o ai partiti”, aveva detto Morri. Decisa la replica di Garimberti: “Non ho smentito perché non smentisco l’ovvio”.

 

Al direttore generale Mauro Masi è toccato affrontare la questione conti: come già fatto in Cda mercoledì scorso, il Dg ha segnalato i rischi del proseguire di un trend negativo.

Quella della Rai è “una situazione economico-finanziaria oggettivamente critica e complessa che appare non rinviabile affrontare con efficacia”.

“…La struttura attuale dei costi – ha spiegato Masi – non è più compatibile con lo scenario precedente. Ho proposto che si intervenga complessivamente sui costi aziendali di gruppo cercando di mantenere il giusto equilibrio tra il taglio dei costi e il mantenimento della qualità dei palinsesti, nell’ottica della sperimentazione verso il passaggio al digitale terrestre”.

L’azienda comunque – ha detto il Dg – “…è sana e solida” ed “è pronta a rispondere alle sfide di grande rilievo” che l’attendono.

 

Le previsioni per la raccolta pubblicitaria per la Rai riferite a tutto il 2009 potrebbero però essere più negative del previsto, con un calo stimato in un primo momento di 55 milioni di euro che potrebbe anche arrivare a 150 mln di euro.

Già su base trimestrale, le indicazioni sono in negativo per 27 mln di euro. Masi ha spiegato che se la situazione negativa dovesse essere confermata il deficit tendenziale potrà avere “un risultato di esercizio con una perdita di 120 mln di euro”. Per questo, come già aveva fatto in Cda, Masi ha sottolineato la necessità di procedere a una “rimodulazione del budget aziendale, con una rivisitazione degli indirizzi”. Operazione che il Dg si è impegnato a fare anche entro il 15 del mese di maggio.

 

Tra le voci in calo c’è anche quella relativa al canone. Secondo i conti fatti da suo staff, Masi ha parlato di un possibile livello di evasione al 30% rispetto al 28,2% indicato nel bilancio del 2008. Per questo il Dg ha indicato come “impellente” una “azione di recupero del canone“. Per fare ciò, Masi ha già indicato alcune soluzioni come la “ripresa della convenzione con la Siae per il recupero del canoni speciali”. Comunque, secondo Masi si deve pensare al fatto che il canone deve essere riscorso “non solo in via convenzionale“. Tra l’altro, come aveva fatto in Cda, il Dg ha evidenziato che “la situazione dei costi non è compatibile” con il contesto economico-finanziario che si andato a creare, invocando una “discontinuità sui costi e i ricavi rispetto al passato“.

 

Nonostante la situazione dei conti Rai sia “oggettivamente critica” l’azienda non intende sottovalutare l’importanza del passaggio dall’analogico al digitale. “Il passaggio al digitale merita adeguate risorse“, ha spiegato Masi. “Lo switch-off cade quando c’è una delle peggiori situazioni, ma gli investimenti sono consistenti – ha aggiunto il Dg -. Oggi la nostra audience ragioni in termini analogici, noi dobbiamo ‘educarla’ al digitale”.

 

Pare, invece, che non si sia ancora raggiunto l’accordo sui vice Dg e la nomina potrebbe slittare ulteriormente.

Il nodo più grosso da sciogliere rimane il Tg1: in corsa per la poltrona lasciata libera da Gianni Riotta ci sarebbero sempre l’attuale direttore del Tg2, Mauro Mazza , e il notista politico della Stampa Augusto Minzolini, finora dato in pole proprio come successore di Mazza al Tg2. Il primo sarebbe sponsorizzato dal leader di An Gianfranco Fini, ma il premier Silvio Berlusconi non nasconde le perplessità. Per questo, per Mazza nel corso delle trattative si era profilata la direzione di Raiuno.

Una volta deciso per il Tg1, si comincerà a comporre il mosaico di Viale Mazzini. Anche per questo potrebbe subire un nuovo rinvio la nomina dei vice di Masi, col rischio che di reti e testate si arrivi a discutere davvero dopo la tornata elettorale di giugno.

Per la poltrona di vicedirettori, comunque, rimangono in corsa Lorenza Lei e Antonio Marano, praticamente certi, Giancarlo Leone e Gianfranco Comanducci.

 

La nuova linea del vertice Rai sarà, comunque, all’insegna delle poche parole: “Annuncio che parlerò pochissimo“, ha detto il neo direttore generale alla sua prima uscita ufficiale, la conferenza stampa del Concertone del Primo maggio.

“Modello Letta…”, ha commentato Garimberti, anche lui al suo esordio. “Modello Banca d’Italia”, ha chiosato Masi.

 

“…La Rai si sente vicina ai lavoratori, più che mai in questo momento”, ha sottolineato il presidente.

“L’attenzione della Rai – ha spiegato – ha quest’anno un significato particolare. Non è mai troppo tardi per sottolineare che il mondo vive una crisi che non è solo economica ma anche occupazionale di cui non si vede la fine”.

“Sono particolarmente felice che il mio ‘esordio parlante’ in una conferenza stampa parta da questa manifestazione“. Ricordando di aver partecipato finora a un’altra sola conferenza stampa senza intervenire perché “non ancora efficace”.

“Adesso – ha concluso il presidente della Rai – sono, pare, efficace, e posso dire qualcosa”.

 

Seduto al tavolo insieme a Garimberti, ai tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, al direttore di Raitre Paolo Ruffini e all’organizzatore del concerto Marco Godano, Masi ha fatto un breve intervento sul ruolo della Rai nell’ambito della Festa dei lavoratori. L’azienda sarà impegnata già dal mattino del primo maggio in una diretta del Tg3 dall’Aquila per la tradizionale manifestazione dei sindacati. Poi la lunga diretta su Raitre per seguire il Concertone che quest’anno è intitolato “Il mondo che vorrei”, dal titolo del brano di Vasco Rossi, star dell’edizione 2009.

 

Per la mattinata di oggi previsto invece l’Innovation Day, un meeting, che si terrà nella sede Rai, in cui si parlerà delle iniziative di innovazione tecnologica sviluppate dalla Direzione Strategie Tecnologiche del servizio pubblico nell’ultimo anno, anche in occasione degli 80 anni del Centro Ricerche Rai di Torino. L’iniziativa, alla quale è prevista la partecipazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, è inserita tra le manifestazioni dell’Anno Europeo per la Creatività e l’Innovazione e fa parte degli impegni della Rai come servizio pubblico nell’ottica dello sviluppo del Sistema Paese.

 

I lavori dell’incontro, moderato dal capo dell’Ufficio Stampa della Rai, Giuseppe Nava, saranno aperti da Masi e introdotti dal consigliere d’amministrazione Angelo Maria Petroni e dal direttore Strategia Tecnologiche della Rai, Luigi Rocchi. Di innovazione tecnologica nei servizi pubblici parleranno: Klaus Illgner, direttore del Centro Ricerche Irt; Alberto Morello, direttore del Centro Ricerche Rai; Mattew Postgate, direttore Ricerca e Sviluppo Bbc; Lieven Vermaele, direttore tecnico Ebu.

Un secondo panel di interventi sarà dedicato al contributo dell’industria. Interverranno Giuliano Berretta, presidente direttore generale Eutelsat; Olivier Coste, presidente Mobile Broadcasting Alcatel-Lucent; Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia; Stefano Pileri, direttore generale Technology and Operations di telecom Italia; Tommaso Pompei, amministratore delegato Vitrociset; Alberto Tripi, coordinatore Servizi e Tecnologie di Confindustria. Le conclusioni saranno affidate al presidente Garimberti.

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