L’accordo preliminare sul REPowerEU e il Consiglio europeo del 15 dicembre
“In Europa c’è bisogno di una transizione energetica ed ecologica su larga scala ed equa, anche per promuovere l’utilizzo di tecnologie pulite, ma per fare questo abbiamo bisogno di finanziamenti aggiuntivi e lo strumento migliore è il REPowerEU, vettore finanziario ed economico di supporto alle piccole e medie imprese e alle industrie per procedere nella transizione in corso verso un’economia decarbonizzata”, ha dichiarato stamattina la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento europeo in vista del Consiglio europeo di domani 15 dicembre.
L’accordo provvisorio sul REPowerEU consentirà di accelerare anche sulle fonti energetiche rinnovabili e nei prossimi mesi sarà necessario adottare anche nuove misure, ma più strutturali, ha precisato la von der Leyen, sia per incentivare la ricerca e il progresso su alcune tecnologie strategiche per le nostre imprese (idrogeno, semiconduttori, informatica quantistica, intelligenza artificiale, biotecnologie), sia per gli approvvigionamenti di materie prime, necessarie per lo sviluppo di tecnologie pulite di nuova generazione.
“Dobbiamo fare in modo che gli investimenti e i crediti d’imposta raggiungano veramente i settori interessati, ma in maniera più rapida. Ecco perché a gennaio presenteremo un nuovo quadro regolatorio per accelerare la transizione. Semplificherà e velocizzerà le nostre norme sugli aiuti di Stato per gli anni a venire. E colmerà il divario esistente per supportare l’intera catena del valore dei settori green più strategici, compreso l’accesso alle materie prime”, ha detto la Presidente.
Un fondo sovrano per sostenere la transizione
Altra novità di rilievo è che per avviare tutto questo lavoro c’è bisogno, come misure strutturale, di un fondo sovrano per favorire la transizione energetica ed ecologica delle industrie europee.
Avanzando questa proposta, la von der Leyen non ha parlato di dotazioni finanziarie specifiche, ma ha chiarito che serviranno delle risorse aggiuntive rispetto a quanto stanziato finora. Un tema, questo, di cui si parlerà anche domani in Consiglio europeo, perché un provvedimento del genere porta con sé nuovo debito comune.
Indebitamento che non piace a molti Governi, ma che forse, stavolta, causa crisi energetica, rincari delle materie prime, il timore di un’inflazione fuori controllo e il problema della concorrenza americana e di quella cinese, potrebbe trovare sponde più favorevoli, soprattutto tra i Paesi nordeuropei più ostili a questa misura.
Per l’Italia, secondo quanto dichiarato recentemente a Milano sempre dalla Presidente della Commissione, con l’adozione del REPowerEU ci dovrebbero essere nuovi fondi aggiuntivi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nell’ordine di circa 9 miliardi di euro. Da investire nella generazione di energia pulita e nella transizione energetica del tessuto imprenditoriale.
Che cos’è il REPowerEU
Il piano REPowerEU annunciato già a marzo dalla Commissione europea prevede nuove misure finanziarie e legislative per costruire in Europa le infrastrutture e il sistema necessari a risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare il nostro approvvigionamento energetico.
Per fare questo, entro il 2027 servono investimenti supplementari pari a 210 miliardi di euro per eliminare gradualmente le importazioni di combustibili fossili dalla Russia, il cui costo per i contribuenti europei è attualmente di quasi 100 miliardi di euro all’anno.