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Il gigante americano di internet, Google, ha informato d’aver risolto i problemi tecnici che bloccavano l’accesso ai propri servizi di ricerca, posta elettronica, al sito di video-sharing YouTube e a quello di informazioni Google News.
Secondo il gruppo il disservizio è durato solo un’ora, ma per gli utenti americani e di altri Paesi almeno l’intera giornata di ieri. Il blackout si è protratto dalle 9,30 alle 13,00 circa, ora italiana.
Nel blog ufficiale si leggeva che nelle ultime ore la ricerca, Gmail e la suite da ufficio Docs hanno subito gravi rallentamenti e, in alcuni casi, l’impossibilità di essere utilizzati a causa di alcuni inconvenienti non dovuti direttamente all’azienda ma al congestionamento di un nodo di rete in Asia.
“…Il problema che riguardava alcune applicazioni di Google è stato risolto“, ha annunciato
E ha spiegato in questi termini il problema: “Un errore in uno dei nostri sistemi ci hanno spinti a dirigere parte del nostro traffico web attraverso l’Asia, che ha creato un ingorgo nel traffico. Di conseguenza, circa il 14% dei nostri utenti ha verificato lentezza o addirittura interruzione dei servizi. Abbiamo lavorato sodo per rendere i nostri servizi ultraveloci e ‘sempre disponibili’, così è imbarazzante quando problemi come questo accadono”.
Google oggi controlla quasi il 70% delle ricerche internet, una parte del mercato che non ha cessato di crescere in questi ultimi anni.
Non è la prima volta per il più grande motore di ricerca del mondo: il 31 gennaio per mezz’ora il servizio di ricerca era andato fuori uso scatenando un preoccupato tam-tam in tutto il mondo. Meno di un mese dopo, il 24 febbraio, era andato in tilt il sistema di posta elettronica Gmail, utilizzato da decine di milioni di persone soprattutto per la sua capienza quasi illimitata.
Ma questa il “problema è stato davvero importante“, ha commentato Ezra Gottheil, analista di Technology Business Research.
E al di là dei disservizi causati al popolo di internet, potrebbe causare danni alla società che sta tentando di promuovere le proprie applicazioni presso le aziende.