ADVERTISING: Twitter, ‘Non ci interessa la pubblicità, meglio lavorare per le aziende’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Le reti sociali, dai blog ai social network, stanno vivendo negli ultimi anni una stagione di grande crescita e popolarità sulla rete e fuori. Sono centinaia di milioni in tutto il mondo i blogger e i lettori di siti dedicati al blogging. Rimane però ancora un nodo da sciogliere e cioè come riuscire a rendere tali reti profittabili e come aumentarne i ricavi. Twitter, uno dei più frequentati siti di micro-blogging con quasi 18 milioni di membri, sembra avere le idee molto chiare: “La pubblicità non ci interessa, meglio lavorare per i professionisti e il mondo delle imprese“.

A fare questa affermazione è stato il co-fondatore di Twitter, Biz Stone, che vede nel mercato enterprise una grande opportunità di guadagno, grazie al lancio di nuove applicazioni professionali come il pacchetto “Lightweight analytics” e la nascita di una directory di account commerciali per la certificazione delle aziende su Twitter. Per la pubblicità, quindi, non sembra ci sia molto spazio: “Continueremo a vendere spazi pubblicitari per il momento – ha affermato Stone dal Reuters Global Technology Summit di New York – ma i nostri utenti non sembrano accogliere bene tali messaggi, troppo invadenti e considerati fastidiosi”. Una scelta che se confermata potrebbe rappresentare una svolta nel panorama delle reti sociali. Addio advertising online?

 

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