Autonomia tecnologica

3I SpA, Meloni va avanti su software house di Inps, Istat e Inail. “Non si possono perdere 155 milioni del PNRR”

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Il governo Meloni, come ricostruisce Key4biz, va avanti con 3I, perché sarebbe uno spreco rinunciare ai 155 milioni di euro del PNRR previsti per la nascita della società del Governo di sviluppo software per Inps, Inail, Istat, Palazzo Chigi, Agenzia cyber nazionale e ecc...

Nessun freno. Anzi, il Governo Meloni ha valutato il dossier e va avanti nel far nascere la prima software house pubblica a servizio del welfare. È anche una risposta concreta al principio di sovranità digitale italiana ed europea. E così manca davvero poco per la costituzione della società 3-I S.p.A. Manca il DPCM con cui nominare i 2 consiglieri esterni. Per queste nomine governative, Key4biz è in grado di rivelare che il ministero del Lavoro ha designato Maurizio Mensi, professore universitario, e si attende l’ufficialità dell’altro consigliere che sarà scelto direttamente da Giorgia Meloni: questa persona sarà il presidente della società 3I SpA.

3-I S.p.A, come sarà composto il CdA

Il consiglio di amministrazione della società è composto da cinque membri, di cui uno nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, con funzioni di presidente e uno nominato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali. I restanti tre membri sono designati, uno ciascuno, dagli Istituti INPS, INAIL e ISTAT, tra gli appartenenti al proprio personale dirigenziale, e sono nominati con decreto delle rispettive amministrazioni vigilanti.

Le funzioni della società 3I SpA?

Le tre “I” sono quelle di INPSINAIL e ISTAT e con l’articolo 28 del decreto-legge per le misure urgenti di attuazione del PNRR, approvato dal governo Draghi, si attribuisce a 3-I il compito dello sviluppo, della manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore di:

  • INPS, INAIL e ISTAT
  • nonché della Presidenza del Consiglio dei ministri,
  • del Ministero del lavoro e delle politiche sociali,
  • dell’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza nazionale (ACN)
  • e delle altre pubbliche amministrazioni centrali.

Il governo Meloni, come ricostruisce Key4biz, va avanti con 3I, perché sarebbe uno spreco rinunciare ai 155 milioni di euro del PNRR previsti per la nascita della società del Governo di sviluppo software per Inps, Inail, Istat, Palazzo Chigi, Agenzia cyber nazionale e ecc…

Così la costituzione della società, davanti al notaio, ci sarà.

Poi ci sarà una “fase di approfondimento” per capire come realmente realizzare il piano industriale e l’assetto della nuova software house. Quello che è certo, almeno questo è stato garantito ai lavoratori dei tre Istituti interessati dal ministero del Lavoro, “Non saranno spogliati gli enti di informatica”. Quindi nessun licenziamento in vista per gli informatici di Inps, Inail e Istat e “la società recluterà nuove risorse sul mercato delle competenze”, ha già detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il principale ideatore di 3-I Spa.

Secondo Tridico e il direttore generale dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, con la nascita della prima software house pubblica a servizio del welfare si riuscirebbe ad essere autosufficienti al 50% in Inps per la necessità di sviluppo di software già nei prossimi anni.

Luigi Romagnoli (USB): “Restiamo contrari”

“Comprendo che non si possano perdere 155 milioni del PNRR, ma noi restiamo contrari alla Società per Azioni”, commenta, a Key4bizLuigi Romagnoli, coordinatore nazionale pubblico impiego dell’Unione Sindacale di Base (USB). “Al posto di esternalizzare l’informatica pubblica di Inps, Inail e Istat, con l’ingresso ai privati, sarebbe stato meglio”, ha concluso, “prevedere un polo dell’informatica nella PA”.

Il rischio di una SpA. Riservatezza dati e la segnalazione al Garante Privacy da parte dei lavoratori ISTAT

“Le banche dati di Inps, Inail e Istat possono finire nelle mani dei privati con la nascita della società per azioni 3-I”, questa è un’altra, allarmante, preoccupazioni dei lavoratori dei 3 Istituti. Proprio per questo timore, i lavoratori dell’Istat hanno presentato una segnalazione al Garante Privacy, visionata da Key4biz, per chiedere l’apertura di una istruttoria e per capire:

  • come saranno garantite la tutela del segreto statistico e l’indipendenza nella gestione dei processi statistici per la produzione delle indagini?

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