Il 2023 si prospetta un anno non completamente in discesa per i pagamenti elettronici in Italia. E non solo per l’aumento del tetto dei contanti, previsto nella ‘manovra’ del Governo da 1.000 euro a 5.000. Key4biz ha scovato nel disegno di legge Bilancio 2023 un altro freno all’utilizzo della moneta elettronica. Infatti, nell’articolo 68 vengono stabiliti “criteri di esclusione limitatamente alle transazioni con pagamenti elettronici di valore inferiore ai 30 euro”.
I casi in cui non sarà possibile pagare con il Pos, carta di credito o debito o prepagata dovranno essere definiti entro giugno 2023
Concretamente, significa che le cause di esclusione e di obbligo previste, fino ad oggi, per ragionevoli cause di “impossibilità tecnica” (tipo down della rete fornita dal circuito) si aggiungono esclusioni di responsabilità anche per altre cause e per soli importi inferiori a 30 euro, che saranno successivamente individuate e regolamentate con apposito decreto attuativo del Ministro delle imprese e made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio. Quindi i casi in cui non sarà possibile pagare con il Pos, carta di credito o debito o prepagata dovranno essere definiti entro giugno 2023.
In assenza del nuovo decreto dei due ministeri non è possibile immaginare quali possano essere queste esclusioni per spese inferiori ai 30 euro. Ma c’è chi già sostiene che tra i casi ci possano essere le corse dei taxi, la maggior parte sono di importo sotto i 30 euro: i tassisti lamentano che l’accensione del Pos e tutta l’attività per far pagare in modo elettronico richiede un po’ di tempo, durante il quale sono costretti a non accettare altre corse. Vedremo…
Ad oggi l’articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, esclude l’obbligo di pagamento con il Pos in caso di oggettiva impossibilità tecnica: il commerciante che dichiara di avere il Pos fuori uso non è passibile di sanzione.
E, ecco l’altra novità, “nelle more dell’adozione del decreto del Mef e MiMi, sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”.
Ad oggi, è prevista la sanzione minima di 30 euro più il 4% del valore della transazione per i commercianti che rifiutano il pagamento elettronico.