Decarbonizzazione

Rete mobile, domanda globale di energia pulita e rinnovabile crescerà di 64 TWh entro il 2030

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Le reti mobili consumeranno sempre più energia pulita e rinnovabile, fondamentale secondo il Rapporto di GSMA una maggiore collaborazione tra settore privato e pubblico per favorire la crescita e l’espansione di impianti e infrastrutture. Solo così gli operatori raggiungeranno gli obiettivi di decarbonizzazione.

Il documento su rete mobile mondiale e domanda di energia da fonti rinnovabili

Gli operatori di rete mobile stanno aumentando i loro investimenti in fonti energetiche rinnovabili ed entro il 2030 si stima che la domanda di energia elettrica pulita crescerà di altri 64 terawattora (TWh).

Secondo un nuovo Rapporto di GSMA, in questa corsa alla decarbonizzazione le reti mobili europee acquistano in media il 71% di energia rinnovabile, mentre le reti mobili di 41 Paesi al mondo su 86 esaminati già utilizzano oltre il 75% di energia pulita.

Solo il 4% di questa energia green, però, è generata in autoproduzione, il 32% è fornito tramite accordi diretti con le utilities.

In un terzo dei Paesi presi in esame dallo studio le reti mobili impiegano meno del 25% di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Secondo la ricerca dell’ONU RaceToZero, presentata alla COP26, entro la fine del decennio le tlc mobili dovrebbero raggiungere un livello di decarbonizzazione pari al 70% del proprio consumo energetico.

Migliorare nel mondo il livello di accesso all’energia pulita

Il problema è che non tutti i Paesi del mondo hanno accesso alle fonti energetiche pulite e rinnovabili, così abbiamo che gli operatori di Tlc europei e nordamericani hanno aumentato la loro domanda al fotovoltaico e l’eolico, mentre di contro gli operatori africani, sudamericani, mediorientali e in parte asiatici molto meno.

Nel commento ai dati, John Giusti, Chief Regulatory Officer di GSMA, ha affermato che, “data l’entità della domanda di energia da fonti rinnovabili, è necessaria una maggiore collaborazione tra settore privato e pubblico per favorire la crescita e l’espansione degli impianti a fonti rinnovabili e delle reti di distribuzione, come passo imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi climatici, soprattutto le zero emissioni”.

C’è molto da fare, come abbiamo capito in questi primi giorni di COP27 in corso a Sharm el Sheik. Si deve puntare molto di più sull’energia pulita, in particolare su quella elettrica, serve un sistema di incentivi più ambizioso e smussare le barriere normative e burocratiche.

Iniziative come l’accordo di acquisto di energia pulita e rinnovabile recentemente annunciato da Vodafone generata da tre nuovi parchi solari nel Regno Unito, dimostrano che è possibile un’azione coordinata con i responsabili politici nazionali e i fornitori per garantire che più energia rinnovabile possa essere rapidamente aggiunta a reti elettriche nel prossimo decennio.

In termini di smartphone e altri dispositivi connessi alla rete mobile, gli operatori stanno facendo dei concreti passi in avanti in termini di “economia circolare” visto che ad oggi l’11% degli smartphone venduti a livello globale sono ricondizionati.

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