Cresce l’uso di robot ad Amazon, di pari passo con il rallentamento della crescita delle vendite e della necessità di tagliare i costi.
Ormai circa i tre quarti (75%) dei pacchi consegnati da Amazon sono stati in qualche modo toccati da qualche sistema robotizzato. Ma è probabile che nei prossimi 5 anni si arriverà al 100%, secondo quanto dichiarato da Tye Brady, capo tecnologo di Amazon Robotics, alla BBC. L’azienda peraltro non ha rivelato quanti risparmi porti con sé l’estrema robotizzazione del lavoro in ambito di eCommerce.
Anche i dipendenti non hanno voluto rispondere a domande che riguardano la velocità con cui la presenza umana al lavoro viene sostituita da macchine, sottolineando che sono circa 700 i nuovi profili professionali creati di pari passo con l’avanzamento tecnologico.
Ci sarà sempre bisogno dell’uomo?
“I lavori cambieranno di sicuro, ma il bisogno di esseri umani sarà sempre presente”, ha affermato Brady ad un evento a Boston, durante il quale Amazon ha mostrato le nuove soluzioni in tema di robot e droni che saranno presto adottate in azienda. Da poco ha presentato il suo nuovo braccio meccanico, si chiama The Sparrow, disegnato per occuparsi dei lavori di spostamento e carico/scarico merce di routine in magazzino.
Sparrow è il nuovo sistema robotico intelligente di Amazon che semplifica il processo di evasione degli ordini spostando i singoli prodotti prima che vengano imballati, un importante progresso tecnologico per supportare i nostri dipendenti. Sparrow è il primo sistema robotico nei magazzini di Amazon in grado di rilevare, selezionare e gestire i singoli prodotti nel nostro inventario.
L’azienda sta testando un gigantesco braccio robotico in grado di raccogliere gli articoli prima che siano stati imballati in scatole – un’impresa descritta come un’importante svolta – e una macchina che può muoversi liberamente sul pavimento del magazzino insieme agli esseri umani.
Prime consegne di droni entro l’anno negli Usa
Le prime consegne di droni inizieranno negli Stati Uniti entro la fine dell’anno.
Amazon spera di consegnare 500 milioni di pacchi con drone ogni anno entro la fine del decennio.
Ma in un certo senso, Amazon è in ritardo per la festa dei robot.
Altri player dell’eCommerce sono più avanti
Il gigante cinese dell’e-commerce JD.com ha svelato un magazzino con solo quattro dipendenti quasi cinque anni fa, mentre il rivale Walmart ha già un programma di consegna di droni attivo e funzionante.
Gli investimenti in robotica sono in crescita, fa sapere Gartner, anche perché le aziende hanno problemi a reperire la fora lavoro necessaria e specializzata.
Amazon, che non sta più assumendo, ha lavorato a tali progetti per più di un decennio.
Ha acquistato la società di robotica Kiva Systems con sede a Boston nel 2012 per dare il via ai suoi sforzi, mentre il fondatore Jeff Bezos ha discusso delle aspirazioni dell’azienda sui droni in un’intervista nel 2013.
Amazon ha affermato di avere ora 520.000 robot mobili che percorrono i pavimenti dei suoi magazzini, più del doppio rispetto al 2019. E ha installato circa mille bracci robotici per smistare i pacchi fra Stati Uniti e in Europa.
Sempre più robot in magazzino
Anche i robot presentati dall’azienda giovedì rimangono in modalità di prova, anche se si prevede che le implementazioni diventeranno più diffuse nei prossimi due anni.
La società ha affermato che spera di consegnare 500 milioni di pacchi all’anno tramite drone entro la fine del decennio, comprese aree densamente popolate come Seattle.
Ma questa sarà ancora una piccola parte dei 5 miliardi di pacchi che la società afferma di gestire attualmente ogni anno.
Anche la robotica non è stata immune dall’obiettivo di ridurre i costi dell’azienda, poiché le vendite dell’azienda sono rallentate e sono aumentate le preoccupazioni per la recessione economica.
Quest’anno, Amazon ha chiuso il suo programma di droni nel Regno Unito e ha annullato parti delle sue operazioni di robotica, come Scout, che stava lavorando a una macchina in grado di consegnare a casa delle persone.