Il cambio di Governo ha riacceso le speranze sul futuro di Tim. E’ questo, in concreto, quello che sta succedendo da quando Giorgia Meloni si è insediata a Palazzo Chigi, portando con sé un rinnovato entusiasmo nel mercato delle Tlc con il Piano Minerva di FdI, che prevede un’Opa di Cdp su Tim e il successivo merger della rete di Open Fiber nel perimetro di Tim.
La speranza del mercato è che finalmente la matassa si possa dipanare e che il futuro di Tim, dopo anni di giravolte, possa prendere una piega definita, superando le nebbie in cui naviga da troppo tempo.
Leggi anche: Tim in mezzo al guado in vista del Cda del 9 novembre
Conti trimestrali e Meloni incontra i sindacati
E mentre il titolo continua nel suo trend positivo, sulle ali del progetto Minerva promosso dal Governo, domani andrà in scena un Cda che in prima istanza avrà al centro del tavolo i conti del terzo trimestre. E nel contempo è in programma il primo confronto del presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i vertici dei sindacati confederali: Maurizio Landini, segretario della Cgil; Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil e Luigi Sbarra, segretario della Cisl.
“Domani, in concomitanza con il Cda di Tim sui conti, ci sarà il primo confronto tra il governo e sindacati. Sul tavolo ci sarà certamente un accenno alla crisi del mercato delle telecomunicazioni e all’avvio di un ragionamento sul futuro di Tim – ha detto a Key4biz Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil – ne ho parlato con il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, che porterà il tema del futuro di Tim al tavolo nell’incontro di domani. Il futuro di Tim è una delle priorità del sindacato ma anche del Governo”.
Tra l’altro, il futuro di Tim e il rilancio del mercato italiano delle telecomunicazioni saranno al centro del Forum nazionale delle Telecomunicazioni organizzato da Asstel, che si terrà il 14 novembre a Roma, dove non a caso si dovrebbe registrare la presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
🌐 Connettiamo il futuro: il Forum Nazionale delle #Telecomunicazioni di #ASSTEL e delle Segreterie Nazionali @SlcCgil @FISTelNazionale @UilcomNazionale.
— Assotelecomunicazioni (@asstel_it) October 18, 2022
Il 14 novembre appuntamento con l’evento che fotografa la dinamica del mercato delle telecomunicazioni.#ForumAsstel22 pic.twitter.com/kbf65u1EGa
Trimestrale Tim, consensus degli analisti
Le previsioni degli analisti sui conti del terzo trimestre di Tim non sono delle migliori.
Secondo il consensus di 14 banche d’affari, Tim chiuderà il terzo trimestre 2022 con ricavi per 3,94 miliardi di euro, in flessione dello 0,2%, a fronte di un Ebitda organico di 1,55 miliardi stimato in 1,55 miliardi, in flessione dell’8,6%. E’ questo il dato più preoccupante e deludente dei dati di Tim, cui si associa anche il peggioramento del debito netto, stimato in 25,52 miliardi a fronte dei 22 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.
Piccoli azionisti fra speranze e timori
In questo contesto, fra indiscrezioni di Opa e contro Opa, non può passare sotto silenzio la preoccupazione dei piccoli azionisti di Tim, che rappresentano l’8% del retail, la cui voce si può sentire sui commenti del forum di Investing.com, il sito finanziario dove da troppo tempo si manifesta “il muro del pianto” dei piccoli investitori della compagnia Tlc.
Il sentiment negli ultimi tempi è migliorato, in concomitanza con l’avvento del nuovo governo, con particolare attenzione per le dichiarazioni promettenti del sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti. Gran parte dei risparmiatori fa il tifo per il piano Minerva. Si tratta complessivamente di circa 300-400mila famiglie che negli anni hanno investito i loro risparmi in azioni Tim. E’ questo il popolo di Tim che chiede di essere tutelato, oltre ai 43mila dipendenti dell’azienda.
Sono due i timori e le richieste principali dei piccoli azionisti: da un lato, che un delisting del titolo Tim possa chiudersi con un accordo “a perdere” fra lo Stato e le parti in causa ad un prezzo inferiore a 0,505 euro. Era questo il prezzo fissato dall’offerta non vincolante avanzata un anno fa esattamente dal fondo americano KKR per procedere alla due diligence di Tim, in vista di una possibile Opa totalitaria. Offerta a suo tempo rifiutata dal Cda di Tim. In poche parole, il timore è che il Governo chiuda un accordo sulla rete Tim tagliando fuori i piccoli risparmiatori, che in questo caso si sentirebbero gabbati dopo anni che aspettano di rientrare in qualche modo dell’investimento fatto a suo tempo in Borsa. “No a spezzatini ai danni dei risparmiatori”, la richiesta.
La seconda richiesta di questi piccoli azionisti è che l’azienda risponda alle loro domande di informazioni, in particolare che l’ad Pietro Labriola risponda alle loro mail.