Internet governance: la Ue si prepara al dopo-ICANN. Reding consiglia, ‘Per i gestori prioritaria la libertà della rete’

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


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Il consiglio dei ministri europei delle tlc, su richiesta della Francia, ha affrontato il tema della governance di internet, attualmente affidata all’ICANN, un ente non profit dipendente dal Dipartimento del Commercio (DoC) americano, che esercita la funzione di supervisore in base a un Memorandum of Understanding siglato alla nascita dell’ente.

 

L’ICANN ha la responsabilità di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol) e di gestire il sistema dei nomi a dominio, nonché i sistemi di root server alla base del funzionamento di internet. L’ente venne creato nel 1998 dall’amministrazione Clinton con l’intento di affidare al settore privato la gestione della rete.

 

Il Dipartimento del Commercio del governo degli USA avrebbe dovuto esercitare una funzione di supervisione per un periodo di due anni, sino al raggiungimento di prefissati obbiettivi. Uno di questi, era quello di aprire il DNS al mercato.

 

Solo nel 2006, e dopo molte polemiche circa l’ingerenza del governo Usa sulla gestione della rete, il DoC ha annunciato di voler favorire la maggiore apertura della governance di internet sostituendo il Memorandum of Understanding  che lo legava all’Icann con un accordo più leggero – battezzato “Joint Project Agreement” (JPA) – che dovrebbe scadere definitivamente a settembre di quest’anno e, secondo le intenzioni manifestate dall’amministrazione Usa, non dovrebbe più essere prolungato.

 

In vista di questa scadenza, la Ue ha più volte sottolineato l’importanza della “responsabilità” dell’ICANN: “Non dimentichiamo – ha detto il Commissario Viviane Reding – che l’ente opera in una posizione di quasi monopolio” e in ogni monopolio “si cela il rischio di abuso”.

La natura globale di internet – che rappresenta anche la forza della rete – esige invece per Bruxelles, “una gestione globale” e la definizione di “responsabilità”:  a chi l’ente dovrà rendere conto delle sue decisioni? Chi garantirà che i principi di competizione leale e gli interessi degli utenti siano presi in considerazione nelle decisioni dell’ente? Chi assicurerà che l’ICANN abbia come scopo primario la libertà di internet e non si lasci mai tentare dalla voglia di censurare o sopprimere la libera circolazione delle informazioni?

 

Per far sì che tutti questi principi siano rispettati, la Commissione ha quindi suggerito un modello di governance più democratico, che includa un Icann “privato e responsabile”, accompagnato da un organo indipendente, una sorta di “G12 per la governance di Internet”: un Forum multilaterale per consentire ai governi di discutere dei temi centrali per la gestione e la sicurezza della rete.

 

Per garantire l’equilibrio ‘geografico’, ha suggerito la Reding, il Forum dovrebbe includere due rappresentanti ciascuno per Nord America, Sud America, Europa e Africa, tre rappresentanti di Asia e Australia, nonché il presidente di ICANN come membro senza diritto di voto. A organizzazioni internazionali con competenze in questo settore potrebbe quindi essere dato lo status di osservatore.

 

I cittadini, le imprese e le Autorità europee, ha sottolineato la Commissione, dipendono dalla rete per molte delle loro attività quotidiane: la governance di una rete globale, utilizzata da oltre un miliardo e mezzo di persone, è dunque una priorità della politica, dal momento che le decisioni vitali per il corretto funzionamento di internet sono attualmente monopolio dell’ICANN.

 

“Sono sicura che il Presidente Obama avrà il coraggio, la saggezza e il rispetto verso la natura globale della rete per aprire la strada a una forma di governance nuova, più responsabile, trasparente, democratica e multilaterale”, ha affermato Viviane Reding in un messaggio video di maggio.

 

“Il tempo di agire è adesso. E l’Europa sarà pronta a sostenere il Presidente Obama nei suoi sforzi” ha detto ancora la Reding.

A gennaio dello scorso anno, un documento inviato dall’ICANN al Dipartimento del Commercio, sosteneva che l’ente fosse ormai abbastanza maturo e stabile per affrancarsi definitivamente dal controllo degli Stati Uniti.

L’indipendenza dell’ICANN, spiegava nel documento il presidente Peter Dengate Thrush, “garantirà stabilità e sicurezza a un modello che funziona”, e “fornirà a tutti i partecipanti la sicurezza che l’investimento di tempo, intelligenza ed energia fatto in questi anni ha creato un ente per il coordinamento di internet che sarà sempre controllato da tutti e non gestito o supervisionato da una qualsiasi entità”.

 

La Ue, che non ha mai negato l’eccellente lavoro svolto negli Stati Uniti per assicurare un’amministrazione della rete equa ed efficiente, sta lavorando da anni alla creazione di un sistema di gestione di internet affidato interamente al settore privato, senza alcuna interferenza dei governi, ponendosi a metà tra l’unilateralismo degli Usa e il multilateralismo espresso da molti Paesi, che hanno messo in discussione il ruolo di supervisore dell’ICANN.

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