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Un milione di iPhone 3G S venduti in un week end: Apple ha di che festeggiare, non solo per le cifre relative alle vendite del telefonino più desiderato degli ultimi tempi, ma anche per l’atteso ritorno di Steve Jobs, ricomparso in azienda dopo sei mesi di assenza.
Nessuna conferenza stampa, né tanto meno nessuna apparizione pubblica hanno accompagnato il rientro di Jobs, che ha di recente subito un trapianto di fegato: solo due stringate frasi per annunciare trionfante che “l’iPhone ha vinto: con oltre 50 mila applicazioni disponibili nel rivoluzionario App Store di Apple, iPhone è più popolare che mai”.
L’iPhone 3G S offre il doppio della capacità del 3G – con un modello da 16 GB uno da 32 GB – velocità mediamente di due volte superiori all’iPhone 3G, (grazie alll’HDSPA a 7,2 Mbps) così da visualizzare le pagine web e lanciare le applicazioni più velocemente e diverse nuove funzioni quali il controllo vocale, l’autofocus, una bussola integrata digitale per la navigazione istantanea.
Il nuovo sistema operativo offre inoltre
Oltre sei milioni di clienti, ha comunicato ancora Apple, hanno scaricato il nuovo software 3.0 nei primi 5 giorni dal lancio.
Steve Jobs, 54 anni, potrebbe presto tornare a svolgere le sue funzioni alla guida di Apple a tempo pieno, dopo sei mesi in cui il timone è passato al suo braccio destro, Tim Cook. Sei mesi in cui si sono rincorse le indiscrezioni sul suo stato di salute, ma durante i quali la Apple ha dimostrato solidità, continuando a inanellare successi e a costringere i competitor all’inseguimento, nonostante lo scetticismo degli analisti che vedevano nel carismatico e visionario leader il maggiore punto di forza dell’azienda.
Dal 14 gennaio, giorno dell’annuncio del ritiro temporaneo di Jobs, il valore del titolo Apple è cresciuto del 59%
“Ci sono poche società il cui successo si basa su una sola persona”, pur talentuosa come Steve Jobs, ha spiegato l’analista NPD Stephen Baker.
I timori per il futuro a lungo termine della società, tuttavia, restano, dal momento che Jobs oltre a incarnare “la visione che sta dietro la società”, rappresenta da solo “il 10-15%” del suo valore.
Quanto Jobs sia importante per Apple, lo dimostra anche il fatto che, quando negli anni 80 lasciò la società a causa delle divergenze inconciliabili con l’amministratore delegato John Sculley sull’orientamento strategico, Apple comincia ad affondare.
Nel 1996 la società è in piena crisi: solo l’anno successivo, col rientro di Jobs, che nel frattempo aveva creato la NeXT Computer, Apple ritorna al successo, grazie a prodotti nati dal genio del suo fondatore: dall’iMac al sistema operativo Mac OS X, fino a giungere all’iPod e all’iPhone.
Inevitabile dunque temere che la sua assenza possa avere ripercussioni catastrofiche sul futuro dell’azienda, che nell’ultimo trimestre – grazie proprio all’incredibile successo dell’iPhone – ha registrato una crescita del fatturato dell’8,7%, a 8,16 miliardi di dollari e un utile netto di 1,21 miliardi di euro.
Le vendite di iPod nel trimestre sono cresciute del 3% rispetto allo stesso periodo