Mondo
Le tecnologie fornite da Nokia Siemens Networks al governo iraniano sono del tutto legali e non hanno niente a che vedere con l’ispezione dei pacchetti o la censura del web. Lo ha comunicato la società in una nota dopo le notizie rilanciate dal Wall Street Journal, secondo cui le tecnologie utilizzate dal governo di Ahmadinejad per controllare la rete sarebbero state in parte fornite dalla joint venture creata da Nokia e Siemens.
La notizia ha avuto ovviamente una vasta eco, dato che gli occhi del mondo in questi giorni sono tutti puntati sulla violenta repressione messa in atto dal governo iraniano nei confronti dei manifestanti che da oltre 10 giorni sfidano il regime contestando il risultato delle elezioni.
Nokia Siemens Network ha sottolineato che in molti paesi del mondo, inclusi tutti Stati europei e gli Usa, le leggi impongono che le reti di telecomunicazione possano essere intercettate, e questo è anche il caso dell’Iran, cui NSN ha fornito tecnologie del tutto legali per il monitoraggio delle chiamate vocali.
Gli standard relativi alle intercettazioni legali sono stati definiti dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) e dal 3GPP (3rd Generation Partnership Project).
Le tecnologie fornite a TCI, l’operatore nazionale iraniano, nel 2008, rientrano nell’ambito di un accordo per l’espansione della copertura mobile nel paese e sono limitate al “monitoraggio delle chiamate vocali effettuate sulla rete fissa e mobile”.
Si tratta di sistemi dalla capacità limitate e quindi, sottolinea ancora NSN, non possono essere funzionali al monitoraggio “dei dati, di internet, delle chiamate internazionali” né all’utilizzo di tecnologie di deep packet inspection o di riconoscimento vocale.
“Perciò – continua la società – contrariamente a quanto sostenuto dai media, la tecnologia fornita da Nokia Siemens Networks non può essere utilizzata per monitorare o censurare il traffico internet”.
NSN ha anche ricordato che la divisione ‘Intelligence Solutions’ è stata ceduta, a marzo
“In tutti i paesi in cui opera, la società si attiene strettamente al proprio codice di condotta, alle normative sull’export fissate dall’Onu e dalla Ue e ad altre leggi e regolamenti”, conclude la nota, sottolineando che la società crede fermamente nel fatto che fornire alle persone la capacità di comunicare non può che portare “benefici e prosperità”.
Leggi anche:
Iran: la censura sui mezzi di comunicazione grazie a tecnologie fornite dai vendor occidentali