eHEALTH: salute sessuale, informazione e prevenzione online. La Cina censura

di Flavio Fabbri |

VINTI

Dal prossimo mese in Cina l’accesso ai siti web che si occupano di salute sessuale, di informazione e prevenzione relative a patologie comuni o specifiche, saranno aperti solo a professionisti del settore, impedendone invece ogni contatto agli utenti comuni. Il motivo? In realtà non c’è nessuna particolare ragione, semplicemente è il risultato del nuovo pacchetto sicurezza voluto dal Governo di Pechino contro la pornografia online e i suoi contenuti.

Il timore del ministero della Salute cinese è che con la scusa della ricerca medica si permetta a malintenzionati della rete di diffondere in Internet materiale pornografico: “E’ proibito diffondere contenuto pornografico nel nome della ricerca scientifica relativa al sesso” o “Le sezioni sanitarie sui portali web non possono avere servizi di ricerca relativi al sesso“. Pechino esulta per la decisione presa, “Abbiamo salvato i nostri bambini dall’incubo della pornografia e della pedofilia su Internet“, ma in tanti ancora vedono in queste decisioni l’ombra del controllo autoritario sul web e sulle sempre più numerose voci libere del ‘paese online‘.

Tale normativa, inoltre, è il risultato diretto del “Green Dam (Diga Verde)“, cioè del tanto discusso piano di installazione governativo del software di filtro Internet, che sarà in dotazione di tutti i nuovi personal computer prodotti o importati dopo il primo luglio di quest’anno. Non mancano ovviamente le voci discordanti e già sembra molto chiaro quale enorme danno possa recare la nuova legislazione ministeriale in materia di educazione sessuale e prevenzione di malattie legate al sesso, soprattutto in un paese dove parlare di certi argomenti in pubblico o in famiglia è ancora molto difficile, sia per la vergogna che per l’ignoranza diffusa.
 

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