A.T. Kearney presenta nuova ricerca per uscire dalla crisi: strutture competitive e modelli di business e d’investimento più efficienti

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La società di consulenza strategica A. T. Kearney ha presentato nei giorni scorsi un nuovo studio dal titolo “Come affrontare la crisi globale: sfide e opportunità per l’industria delle telecomunicazioni e dell’alta tecnologia“.

Un ricerca fondamentale, che analizza la situazione economica mondiale in relazione agli effetti sul mondo delle telecomunicazioni, un settore, soprattutto in Europa, tra i più resistenti alla crisi economica, grazie a caratteristiche quali: la flessibilità negli investimenti, una forte posizione finanziaria, una tradizione storica di crescita e la tendenza deflattiva, che hanno sostenuto l’industria nei primi mesi di incertezza economica. Tuttavia, alcuni indicatori fanno temere un peggioramento della situazione, soprattutto per la telefonia mobile, settore nel quale la domanda è scesa dal -4% al -6% nei primi mesi del 2009.

La ricerca individua quindi le strategie per affrontare e superare con successo questo momento. Le strade delineate sono due: da una parte le aziende devono ridisegnare la struttura di mercato e lo scenario competitivo, per essere in grado di supportare una crescita sostenibile; dall’altra gli investimenti in nuove infrastrutture devono diventare efficienti e proficui.

La recessione favorirà la concentrazione, principalmente nel settore del fisso, prima di tutto nei singoli mercati nazionali e solo in un secondo tempo a livello internazionale: ciò mitigherà l’impatto della crisi e riposizionerà il settore, rendendo più facile affrontare la prossima ondata di innovazione tecnologica. Secondo A.T. Kearney, solo chi sarà in grado di aumentare la propria scala e di differenziare i servizi sopravviverà, tenendo conto che il mercato punta all’integrazione tra telefonia fissa e mobile come evoluzione naturale della concorrenza nel settore.

Un’altra arma individuata dalla ricerca è lo sviluppo di nuovi modelli di business per sostenere la crescita dei ricavi: nel fisso, significa sostanzialmente spingere ulteriormente la domanda di larghissima banda determinata dalla crescita delle applicazioni, ma anche la necessità di individuare modelli di revenue sharing dei contenuti e di posizionamento dell’offerta di accesso e di servizi che consentano di garantire il ritorno degli investimenti. Nella telefonia mobile, il punto focale è il dominio dell’ecosistema multimediale, in una sfida che vede come contendenti gli operatori telefonici, i player online come Google o Yahoo,e i produttori di terminali, come Nokia e Apple.

Lo sviluppo delle reti di nuova generazione in fibra (NGAN) sarà fondamentale per il futuro del settore e dovrà porsi importanti obiettivi: sostenere il mercato e lo sviluppo tecnologico ed economico dei paesi, garantire una soluzione tecnologica a prova di futuro, favorire un ulteriore livello di competizione infrastrutturale e di servizi a beneficio dei consumatori e delle aziende; tuttavia gli ingenti investimenti richiesti e l’attuale momento di crisi richiedono una rivisitazione dei modelli infrastrutturali tradizionali per garantire adeguati ritorni. La presenza di più reti in fibra in competizione non potrà essere la miglior soluzione in molte aree geografiche, dove viceversa si dovrà prevedere un unico provider d’infrastruttura passiva aperta a condizioni uguali a più operatori focalizzati sullo sviluppo dei servizi. Infine, il contributo pubblico sarà fondamentale non solo nella riduzione del “digital divide” ma anche nello sviluppo della domanda, nella creazione di un regime legislativo e regolamentare favorevole allo sviluppo e in alcuni casi al finanziamento parziale di iniziative locali infrastrutturali che non devono tuttavia distorcere la concorrenza.
 

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