- Quali sono le novità del decreto esecutivo firmato, il 7 ottobre scorso, da Joe Biden per mitigare il giudizio di non adeguata protezione al trasferimento di dati personali dei cittadini dall’Unione Europea agli Stati Uniti?
- L’ordine esecutivo migliora anche le salvaguardie per le attività di intelligence degli Stati Uniti sui nostri dati personali?
- L’attività di sorveglianza non sarà più indiscriminata su tutti i nostri dati personali trasferiti dall’UE ai server dei GAFAM negli Usa?
- Come è composto il meccanismo di ricorso indipendente e imparziale, ex novo, che include, su due livelli, il responsabile della protezione delle libertà civili e il tribunale del riesame della protezione dei dati (DPRC)?
- Un semplice utente europeo, concretamente, come potrebbe avanzare un ricorso qualora avesse il sospetto, per esempio, di una sorveglianza totale da parte delle agenzie di Intelligence Usa sui suoi dati di Facebook in violazione dell’ordine esecutivo firmato da Biden?
- L’ordine esecutivo sarà una buona base per il nuovo accordo UE-USA “Trans-Atlantic Data Privacy Framework”? Sul quale il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen hanno annunciato, a marzo scorso, l’accordo politico. La Commissione europea è convinta che la Corte di giustizia dell’Unione europea questa volta non boccerà l’accordo.
A queste e ad altre domande ha risposto, nella nostra videorubrica ‘In Primo Piano’, Fabio Di Resta, presidente EPCE e docente di cybersecurity e protezione dei dati – Università Niccolò Cusano di Roma.
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