Sanità elettronica: parte consultazione pubblica sulle nuove linee guida del Garante privacy in tema di referti online

di Alessandra Talarico |

Italia


Ehealth

Il Garante Privacy ha avviato una nuova consultazione pubblica – che durerà fino al 30 settembre – per conoscere il parere dei professionisti sanitari e delle associazioni di pazienti sulle “Linee guida in tema di referti online”, prima di passare alla definitiva adozione delle misure che disciplineranno le modalità per la trasmissione via internet degli esiti degli esami di laboratorio, degli accertamenti diagnostici e delle visite specialistiche.

 

Le nuove linee guida cercano di rispondere all’esigenza di coniugare i vantaggi legati all’uso delle nuove tecnologie in ambito sanitario e il massimo rispetto della privacy dei pazienti: vista la delicatezza dei dati, analisi cliniche, radiografie e referti medici potranno essere consultati online o ricevuti sulla posta elettronica, “ma solo – sottolinea il Garante – con il consenso dell’assistito e nel pieno rispetto delle misure a protezione dei dati sanitari”.

 

La refertazione elettronica dei dati clinici è un servizio già utilizzato da diversi laboratori, cliniche e ospedali ma manca ancora una normativa che stabilisca regole chiare riguardo l’individuazione dei dati da immettere nel fascicolo elettronico (un documento che i dati sanitari di ogni paziente ed è consultabile dall’interessato e aggiornabile online dai medici), i tempi minimi di conservazione, la definizione delle finalità specifiche per le quali potrà essere utilizzato e le adeguate garanzie per chi scegliesse di rifiutare la costituzione di un fascicolo personale sanitario.

 

Occorre dunque, “che questo importante ed innovativo processo di ammodernamento tecnologico della sanità pubblica e privata proceda seguendo regole rigorose”, ha sottolineato il Garante.

Le linee guida poste a consultazione individuano pertanto “misure e accorgimenti a garanzia dei cittadini, sia per quanto riguarda la ricezione del referto via mail, sia nel caso in cui il paziente ricorra al download degli esami clinici direttamente dal sito web della struttura sanitaria”.

 

Innanzitutto, specificano le linee guida, l’adesione al servizio non sarà obbligatoria e il fascicolo elettronico non sostituirà il referto cartaceo, che potrà comunque essere richiesto dai pazienti.

L’informativa agli assistiti circa le caratteristiche del servizio di refertazione online dovrà quindi essere redatta in maniera comprensibile e dettagliata, specificando chiaramente chi può accedere ai dati (medici, farmacisti, infermieri di reparto), quali operazioni può compiere, quali dati sono obbligatori, e così via, così da consentire una scelta consapevole.

 

I referti digitali dovranno essere accompagnati “da un giudizio scritto e dalla disponibilità del medico a fornire ulteriori indicazioni su richiesta dell’interessato”.

 

Il Garante consiglia quindi di escludere dal servizio di refertazione online gli esami particolarmente delicati (indagini genetiche, prenatali etc.) per le quali la legge prevede una consulenza medica appropriata

 

I referti dovrebbero restare a disposizione dei pazienti per al massimo un mese, mentre le strutture che offrono la possibilità di archiviare e continuare a consultare via web i referti dovranno fornire una ulteriore specifica informativa e acquisire un autonomo consenso. 

 

Data la delicatezza delle informazioni, il Garante infine ha ribadito la necessità di prevedere gli accorgimenti tecnici necessari – standard crittografici, sistemi di autenticazione, convalida degli indirizzi email con verifica online, uso di password per l’apertura del file – al fine di assicurare la massima sicurezza e limitare il più possibile i rischi di accesso abusivo, furto, smarrimento dei dati.

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