Telecom, raggiunto accordo con i sindacati: contratti di solidarietà invece che licenziamenti

di Alessandra Talarico |

Soddisfatto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, ‘Mantenuta occupazione nonostante crisi’.

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Contratti di solidarietà della durata di due anni per 1.054 lavoratori delle aree servizi anziché 470 licenziamenti, riduzione dell’orario di lavoro e stipendi pressoché invariato al 97%.

Questi in sintesi i tratti salienti dell’accordo raggiunto stamani al ministero del Lavoro tra tutte le sigle sindacali e Telecom Italia in merito alla procedura di mobilità avviata dall’Azienda a maggio per 470 lavoratori della divisione Directory Assistance, che include gli operatori di 12.54, Assurance Dati Elenchi, Centro Lavoro Servizi Internazionali-CLSI, Centralini e Supporto territoriale.

 

La riduzione massima dell’orario di lavoro individuale settimanale, comunica la società in una nota, sarà pari al 47% per il personale con orario di lavoro full-time e al 33% per quello part-time.

L’Azienda, continua la nota, “si è resa, inoltre, disponibile ad aprire un tavolo di monitoraggio con le Organizzazioni Sindacali sul processo di efficientamento delle aree di Staff e a svolgere con le stesse un incontro nel mese di settembre 2009 per approfondire i temi relativi alla formazione”.

 

L’accordo, che resterà in vigore per due anni (dal primo settembre 2009 al 31 agosto 2011), scongiura le procedure di licenziamento per 470 persone e, come ha spiegato Armando Giacomassi, segretario generale della Fistel-Cisl, “salvaguarda l’occupazione e di fatto anche la retribuzione”, mantenendo la “soluzione occupazionale per centinaia di giovani che sarebbero stati espulsi da un atto unilaterale di licenziamento da parte dell’azienda”.

 

Soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che – sottolineando gli sforzi profusi dal dicastero del Welfare nella faticosa trattativa – ha espresso compiacimento anche per la conferma che nel nostro paese “nonostante la crisi, i rapporti di lavoro si mantengono, anche se si riducono le ore lavorate”.

 

“Sono molto soddisfatto per la conclusione della vertenza, perché avevo rivolto un esplicito invito a Telecom per una moratoria dei licenziamenti e la loro sostituzione con contratti di solidarietà. La cosa è avvenuta”, ha dichiarato Sacconi a margine di un convegno organizzato dalla Fondazione Magna Carta.

 

Per il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, l’accordo rappresenta “un fatto straordinario”, “un’indicazione forte” che dimostra come sia necessario “superare le rigidità delle crisi usando strumenti più virtuosi, che ci permettono di mantenere l’occupazione e di cooperare con i lavoratori e le imprese”.

 

“La fiducia è un’energia importante”, ha concluso Bonanni, sottolineando che l’accordo ha un valore non soltanto economico, lasciando invariato il reddito fino ad oltre il 90% dello stipendio, ma anche sociale, perché l’obiettivo è quello di assicurare che “la maggior parte dei soldi che arriva in busta paga siano quelli derivanti dal lavoro”.

 

Anche per la Uilcom si tratta di un “accordo importante” che “convalida il senso di responsabilità del sindacato, rende giustizia al rispetto del ‘capitale umano’ e scongiura, in un momento di profonda crisi occupazionale, il licenziamento di 470 lavoratori”.

 

Per il segretario nazionale Slc/Cgil, Emilio Miceli, l’accordo segna innanzitutto un cambio di direzione del management dell’azienda, che negli ultimi anni ha considerato “il taglio occupazionale come unica soluzione a problemi che sono di natura industriale e proprietaria”.

Dopo il raggiungimento di questo obiettivo, però, è necessario che l’attenzione torni a volgersi a temi quali “la missione industriale di Telecom Italia, la sua crescita produttiva, la sua capacità di essere traino di innovazione e modernizzazione del Paese”, per far sì che “Telecom torni ad essere in Italia e nel mondo quel grande operatore di TLC che è stato in tutti questi anni”.

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