Dal 2014 la Commissione europea ha creato un nuovo indice europeo dell’economia e della società digitali, denominato DESI, per monitorare il grado di digitalizzazione e le performance dei singoli Stati rispetto agli obiettivi del decennio digitale.
L’indice aiuta i singoli Paesi a individuare le aree che richiedono un’azione prioritaria attraverso l’analisi di quattro macro dimensioni: connettività, capitale umano, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici.
La relazione DESI del 2022 colloca l’Italia al 18° posto tra i 27 Stati membri dell’UE.
L’Italia sta colmando il divario rispetto all’UE in fatto di competenze digitali di base e registra progressi in termini di diffusione dei servizi a Banda Larga e di realizzazione della rete. Nella sottodimensione relativa al 5G l’Italia riesce ad ottenere il podio, ma rimangono alcune carenze per quanto riguarda la copertura delle reti ad altissima capacità (compresa la fibra fino alla sede dell’utente), che è ancora molto indietro rispetto alla media UE.
Il 60% delle piccole e medie imprese italiane ha raggiunto almeno un livello base di intensità digitale; l’utilizzo di servizi cloud, in particolare, ha registrato una considerevole crescita.
L’Italia sta compiendo inoltre progressi nell’offerta di servizi pubblici digitali, riducendo così le distanze rispetto alla media UE, nonostante solo il 40% degli utenti faccia ricorso ai servizi pubblici digitali (rispetto a una media UE del 65%).
Un’ulteriore analisi è quella relativa al periodo 2017-2022 che mette a confronto lo sviluppo digitale di ogni Paese rispetto alle stime.
L’Italia, secondo quanto riportato in un articolo contenuto nella dailyletter di Lepida, è il Paese migliore del gruppo di testa, con un ritmo di crescita notevolmente superiore a quello previsto. Il rapporto integrale è disponibile su https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/desi.