Sistemi di trasporto intelligenti: le raccomandazioni del Garante privacy Ue per tutelare i dati dei cittadini

di Alessandra Talarico |

Europa


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La sicurezza stradale è una delle principali preoccupazioni della Commissione europea: anche se le cose sono migliorate negli ultimi anni, il numero di vittime della strada è ancora troppo elevato. Nel 2007 gli incidenti stradali hanno provocato la morte di oltre 40.000 persone e il ferimento di più di 1,2 milioni di persone.

 

A dicembre del 2008, la Commissione europea ha quindi varato un piano d’azione per accelerare l’introduzione di sistemi di trasporto intelligenti (ITS), che utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per rendere i trasporti più sicuri e più puliti e per ridurre la congestione del traffico.

Questi sistemi – che mirano a fornire servizi innovativi relativamente ai modi di trasporto e alla gestione del traffico e che consentono a vari utenti di essere meglio informati e di fare un uso più sicuro, maggiormente coordinato e più “intelligente” delle reti di trasporto – possono essere applicati a tutte le modalità di trasporto (strada, ferrovia, aria, acqua) di passeggeri e merci.

 

L’utilizzo di questi sistemi – dal GPS alle tag RFID – ha però serie implicazioni sulla privacy poiché, per esempio, essi permettono di seguire i movimenti di un veicolo e di collezionare una vasta varietà di informazioni sugli utenti, sulle loro ‘abitudini’ e sui loro spostamenti.

Il Garante privacy Ue (European Data Protection Supervisor – EDPS) ha pertanto adottato un’opinione sul piano proposto dalla Commissione europea in merito ai sistemi di trasporto intelligenti.

 

Peter Hustinx, presidente dell’Authority Ue, ha fatto notare che la protezione dei dati è stata presa in considerazione nella proposta della Commissione ed è stata anche presentata come condizione generale per la corretta implementazione dei sistemi ITS.

EDPS sottolinea tuttavia che la proposta della Commissione è troppo ampia e troppo generale per affrontare adeguatamente le preoccupazioni sulla privacy e la protezione dei dati.

In particolare, non è chiaro quando le prestazioni dei servizi ITS comporteranno la raccolta e il trattamento dei dati personali, quali sono le finalità e le modalità di trattamento dei dati o chi sarà responsabile del rispetto degli obblighi in materia di protezione dei dati.

 

Hustinx ha sottolineato come vi sia il rischio che la mancanza di chiarezza del quadro giuridico proposto “crei disomogeneità nella realizzazione dei sistemi di trasporto intelligenti” e porti ad una “incertezza, frammentazione e incongruenza a causa dei diversi livelli di protezione dei dati in Europa”.

Il Garante chiede quindi “un’ulteriore armonizzazione” delle questioni relative alla protezione dei dati, così che i numerosi vantaggi offerti da tali sistemi non siano ostacolati “da una mancanza di conformità con le garanzie essenziali per la protezione dei dati”.

 

L’opinione di EDPS include anche una serie di raccomandazioni relative al chiarimento delle responsabilità (chi si assume la responsabilità di garantire che i sistemi funzionino correttamente e chi si occuperà del trattamento dei dati?) e alle garanzie per l’uso delle tecnologie di localizzazione (non intrusività dei sistemi, precisazione delle circostanze specifiche in cui un veicolo sarà monitorato, limiti rigorosi sull’uso di dispositivi di localizzazione, garanzia che i dati non siano comunicati a destinatari non autorizzati).

 

Hustinx raccomanda infine un approccio cosiddetto “privacy by design”, che prenda cioè in considerazione la privacy e la protezione dei dati dalle fasi iniziali di progettazione.

 

La diffusione dei sistemi ITS, ha spiegato la Commissione, servirà ad affrontare anche l’aumento della congestione stradale: secondo i dati di Bruxelles, il trasporto merci aumenterà del 55% e quello dei passegeri del 36% da qui al 2020.

Una diretta conseguenza di questa crescente congestione del traffico sarà l’aumento del consumo di energia: le emissioni di CO2 legate ai trasporti, secondo l’esecutivo Ue cresceranno del 15% entro il 2020.

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