SOCIAL NETWORK: arrivano ‘Deathbook’ e ‘Lastmessageclub’, la vita digitale dopo la morte

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Gli antichi egizi lasciavano nella sala sepolcrale del proprio caro defunto gli oggetti a lui più cari, dal cibo ai vestiti, perché si pensava che nel passaggio nell’aldilà esso avesse bisogno di soddisfare gli stessi bisogni della vita terrena. Testimonianze di tradizioni simili sono rinvenibili nell’Europa Meridionale, nonché nella Roma precristiana. Oggi ci sono i Social network, universi paralleli digitalizzati ormai sempre più pervasivi la nostra vita ‘reale‘, tanto da far pensare a qualcuno che il salto nel buio alla fine della nostra esistenza passi proprio per Facebook o altri network sociali.

È quello che è successo con il sito ‘Deathbook‘, ribattezzato il Facebook dei morti, o ‘Lastmessageclub‘, piattaforme su cui lasciare messaggi, inviti o pensieri ai propri cari anche dopo la loro dipartita eterna. Una sorta di vita digitale dopo la morte da alimentare con i Social network, come se niente cambi dopo aver esalato il fatidico ultimo respiro. È quanto sta accadendo sul web inglese, con la nascita nel mese di luglio di diversi website dedicati alla ‘vita dopo la morte‘, tra cui: ‘LastWishes.uk.org‘ o ‘PartingWishes.com‘.

C’è chi parla di testamenti digitali, di agende immortali, di database in cui il proprio caro/a vivrà per sempre assieme alle sue ‘cose’, i suoi ricordi, i suoi scritti, le password dei suoi conti bancari magari. Ovviamente da un punto di vista legale non hanno nessun valore queste singolari diposizioni, ma sta di fatto che l’ultima frontiera del social networking desta sicuramente molta curiosità e tanto interesse, soprattutto per il progressivo abbattimento del limite tra vita reale e digitale: la prima finisce sicuro, la seconda?
 

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