Italia
Scongiurato il licenziamento dei 320 dipendenti BT Italia per i quali era stata avviata a giugno la procedura di mobilità.
Dopo 16 ore di trattativa – hanno comunicato le organizzazioni sindacali Fistel CISL, Uilcom-Uil e SLC-CGIL in una nota congiunta – si è giunti infine a un accordo con la società che ha individuato tra le possibili soluzioni per evitare i licenziamenti “procedure di mobilità volontaria incentivata, di cassa integrazione straordinaria, iniziative di outsourcing a livello locale e grande apertura nel valutare e accogliere richieste da full-time a part-time”.
“E’ prevalso il buon senso e la buona volontà”, ha commentato il Segretario Nazionale della Fistel CISL Tomasino Ferlinghetti, esprimendo soddisfazione per il fatto che le trattative, seppure lunghe e faticose, abbiano fatto prevalere sui licenziamenti secchi “alternative non traumatiche” in grado di “garantire stabilità al futuro della gente”.
“Il management italiano e inglese di BT Italia – ha aggiunto – accogliendo le nostre istanze ha preferito investire sul “capitale umano” per dare continuità al proprio business in Italia garantendo una maggiore tenuta dei livelli occupazionali”.
BT Italia Spa, società controllata da BT, impiega circa 1.500 persone. La società è attiva nella fornitura di servizi e soluzioni di comunicazione alla pubblica amministrazione e alle imprese, con un portafoglio di oltre 250.000 clienti.
Nata nell’ottobre
Nell’anno fiscale chiuso il 31 marzo 2008, BT Italia ha fatto registrare un fatturato pari a 1.019 milioni di euro (+17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), con un EBITDA in crescita del 50% rispetto all’anno precedente. (a.t.)