La politica? Adesso si fa su Twitter. Dalla Gran Bretagna all’Italia, la comunicazione si affida ai social network

di Raffaella Natale |

Europa


Twitter

“Go forth and tweet”, o meglio “avanti twitta“! Il governo britannico sdogana l’ultima mania in materia di social networking, Twitter, con una vera e propria guida di istruzioni per i suoi dipendenti.

La piattaforma, che permette agli utenti di pubblicare brevi messaggi di 140 caratteri – i cosiddetti “tweet” (dall’inglese cinguettare) – è diventato sempre più popolare, dopo il suo lancio nel 2006.

Twitter ha preso piede tra i politici d’oltremanica, da qui l’esigenza di predisporre una serie di guidelines per spiegare l’uso del servizio a ministri e dipendenti pubblici: i messaggi devono essere “umani e credibili”, scritti nell’inglese “informale del parlato”, in linea con lo stile impiegato dagli altri utenti di Twitter e lontano il più possibile dal linguaggio dei comunicati stampa.

Linee guida però un po’ troppo prolisse – 20 pagine, oltre 5mila caratteri – per spiegare un sistema di messaggi che ne usa poche decine.

 

Il governo consiglia ai ministeri di produrre dai 2 ai 10 ‘tweet’ al giorno, con un intervallo di almeno 30 minuti fra loro per “evitare di investire gli utenti con veri e propri flussi di Twitter”.

Il documento sostiene che l’utilizzo di Twitter farebbe ‘perdere’ ai funzionari ministeriali soltanto un’ora al giorno, incluso il tempo impiegato a discutere, nei vari meeting giornalieri, quali messaggi Twitter inviare durante la giornata.

 

La guida consiglia di usare il servizio di microblogging per qualsiasi cosa che spazi dagli annunci ufficiali ai retroscena dei ministri, e suggerisce che in una crisi potrebbe essere un “canale primario” per la comunicazione con l’elettorato. Il governo mette in guardia dall’eccesso di messaggi politici promozionali, sottolineando che Twitter dovrebbe essere “anche puro divertimento”. In generale comunque, ogni contenuto dovrebbe restare in linea con gli obiettivi del governo.

 

“In generale, i Twitter ministeriali sarebbero una cosa positiva perché permetterebbero la creazione di comunità di interesse attraverso le quali far pervenire il loro messaggio. Se si danno link interessanti e informazioni utili, si riesce a dare un’idea di cosa il ministero sta facendo e quali sono i temi in discussione’, ha dichiarato alla Bbc Tom Watson, un ex sottosegretario.

 

In Gran Bretagna gli utenti Twitter sono svariati milioni e più di un milione di questi segue Downing Street attraverso il sito internet.

 

E proprio mentre Bill Gates decide di cancellarsi da Facebook perché non riesce più a gestire i suoi diecimila contatti e ritiene sia una perdita di tempo, la Gran Bretagna lancia questa campagna come ultimo tentativo del governo laburista di cavalcare il Web e i social network dopo diversi tentativi falliti. Basti pensare che il premier Gordon Brown è stato esaustivamente definito dal leader dell’opposizione “un politico analogico nell’era digitale“.

 

Diventato celebre come strumento dei fan per seguire i pensieri e la vita privata di celebrità del calibro di Oprah Winfrey (2 milioni di contatti) e Ashton Kutcher (3 milioni), Twitter si è recentemente rivelato un potente veicolo di comunicazione, mobilitazione e protesta nelle principali crisi internazionali, in Iran e in Moldova.

Nel mondo diversi governi – in prima fila il presidente americano Barack Obama (oltre 1,8 milioni di seguaci) e la Casa Bianca – ne fanno già uso. Fra i ministri italiani più attivi nel microblogging, c’è il Ministro degli Esteri Franco Frattini che proprio ieri pubblicava su Twitter – e sulla sua pagina di Facebook – un bilancio in cifre dei suoi primi 15 mesi di lavoro alla Farnesina.

 

“In quindici mesi ho fatto 28 giri intorno al mondo“, twitta Frattini. Incontri avuti in Italia: 138 (pari al 43% degli incontri complessivi) – Incontri avuti all’estero: 185 (pari al 57% degli incontri complessivi) – Incontri complessivi: il 45 è costituito da bilaterali all’estero, il 34% da incontri bilaterali in Italia, il 15% da multilaterali all’estero, il 2% da incontri all’Unione Europea (13 Cagre – Consigli Affari Generali e Relazioni Esterne, 6 Consigli Europei), il 2% da vertici all’estero e l’1% da vertici in Italia – Visite all’Estero: 105 (di cui 53 in Europa, 24 nel Mediterraneo e Medio Oriente, 13 in Africa sub Sahariana, 11 in America settentrionale, 3 in Asia e Oceania e 1 in America centro-meridionale) – Chilometri percorsi: 357.599, Pari a 28 giri della Terra – Ore di volo: 527 h e 43 minuti.

 

E grande successo su Twitter anche per il Presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: in due settimane ha raggiunto quota 1050 utenti.

Twitter – precisa il comunicato di Idv – è un servizio di social network e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile, tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri.

 

“In occasione del G8 ho deciso di aprire un profilo su Twitter – spiega il leader di Idv – per tenere aggiornati i miei sostenitori sugli eventi di quei giorni. In appena due settimane ho raccolto oltre un migliaio di follone”.

 

“Ancora una volta – dice Di Pietro – il mio ringraziamento va agli utenti della Rete. internet è uno strumento indispensabile soprattutto in questo Paese e in questo momento storico in cui la libertà d’informazione è fortemente minacciata. Ci batteremo affinché la Rete continui a rimanere libera”.

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