“Ho impiegato 50 minuti per poter inviare la domanda”, racconta a Key4biz un amministratore delegato di una delle tante società che oggi hanno inoltrato la domanda per potere ricevere il buono fiere, il bonus di massimo 10mila euro per la partecipazione, già programmata, a manifestazioni fieristiche.
Il clic day
L’accesso alla piattaforma è stato consentito solo con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), probabilmente, richiesta, perché la domanda deve essere inoltrata da un amministratore della società, che per legge dovrebbe averne una per firmare i bilanci.
Si è trattato di un vero e proprio clic day: “la presentazione delle istanze è consentita a partire dalle ore 10:00 di venerdì 9 settembre fino alle ore 17:00”, è scritto sul sito del MiSe.
E il buono fiere è assegnato dal Ministero sulla base dell’ordine temporale di ricezione delle domande.
E chi ha impiegato anche 50 minuti fino a un’ora, a causa dei rallentamenti della piattaforma per elaborare i dati – raccolti in tre step -, avrà fatto in tempo o verrà escluso dal beneficio?
Nel secondo caso, le società escluse sono pronte a fare ricorso contro una sorta di discriminazione tecnologica.
Ma la domanda di fondo è sempre la stessa: perché, spesso, le piattaforme realizzate per erogare bonus dalla PA hanno dei problemi il giorno del “lancio”?
Quanti utenti in contemporanea ha dovuto gestire il sistema?
Quanti AD, non avendo a disposizione un’ora di tempo per stare attaccati al PC, hanno mollato?
“Il tempo è denaro”. A volte si rischia di perdere entrambi per stare dietro ai bonus della PA…