NGN: la rete Lepida importante esempio di innovazione tecnologica e qualità dei servizi della PA

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Lepida S.p.A.

La rete regionale in fibra ottica Lepida dell’Emilia-Romagna costituisce una delle prime e più significative esperienze italiane nel campo delle reti regionali e rappresenta senza dubbio un modello per tutte le altre amministrazioni locali sia in termini di innovazione tecnologica che di qualità dei servizi offerti al cittadino.

 

Il progetto – che prende il suo nome da Marco Emilio Lepido, il console romano che nel secondo secolo a.C. fece costruire la via Emilia – ha preso il via nell’ambito del Piano Telematico Regionale 2002-2005 della Regione Emilia-Romagna che si è posta l’obiettivo di realizzare una rete telematica regionale a beneficio delle pubbliche amministrazioni e di altre realtà locali quali Università, ASL, ospedali e scuole. 

 

La rete, che si estende per oltre 2.550 km, è attualmente nella sua seconda fase di implementazione, quella di “Realizzazione delle MAN” le reti locali “fitte”, al servizio, capillarmente, di specifici territori, ed è prevista la realizzazione di nuovi POP, ossia accessi alla Rete Lepida geografica. 

Più che gli aspetti tecnologici occorre, tuttavia, ribadire innanzitutto l’importanza della filosofia che ne a ispirato la realizzazione: Lepida, grazie alla capacità e alla volontà degli amministratori, ha contribuito infatti ad aggregare i diversi enti pubblici – dalle forze dell’ordine agli ospedali, alle università – attraverso un modello che ha permesso di condividere i costi e massimizzare la copertura e la banda disponibile per ciascun utente. 

Un sistema win-win, insomma, nel quale tutti gli attori condividono investimenti e vantaggi: la Regione è proprietaria delle fibre ottiche che costituiscono la dorsale della rete, mentre i comuni e le province saranno responsabili e proprietari delle reti locali, di cui gestiranno anche le attività di installazione (scavo e posa della fibra), appaltate a imprese multiservizi. In base a questo modello, la Regione non ha l’onere dei costi del noleggio di fibre e circuiti, non sempre legati ai costi effettivi della tecnologia.

 

Nel giro di pochi anni, l’infrastruttura ha dotato centinaia circa 300 Comuni – alcuni dei quali svantaggiati dal punto orografico o geografico – di una rete di comunicazione potente e capillare, sulla quale viaggiano diversi servizi: dall’eGovernment (anagrafe delle imprese, database topografico a supporto dell’Agenzia del Territorio, applicazioni a supporto delle imprese e servizi demografici online per il cittadino) all’eDemocracy e all’eHealth (con servizi sperimentali come l’interscambio di dati clinici tra diverse strutture sanitarie per la gestione di protocolli e percorsi di cura integrati), contribuendo altresì alla ricerca e alla valorizzazione del territorio attraverso il sistema informativo turistico regionale e alle applicazioni per i beni culturali e le scuole.  

 

Quando Lepida sarà completata interconnetterà la Regione, le Province, i 341 Comuni, le 18 Comunità montane e un gran numero di altri enti locali attraverso un mix di tecnologie che va dalla fibra ottica (in 243 comuni) integrata da HDSL, servizi wireless o tecnologie satellitari (per le restanti 98 aree comunali, prevalentemente montane).

 

“La realizzazione di Lepida – ha sottolineato Gabriele Falciasecca, Presidente Lepida SpA – è il punto d’arrivo di un processo avviato all’inizio degli anni 2000: dopo la realizzazione della rete a banda larga, principalmente in fibra ottica, l’obiettivo è quello di garantire l’erogazione di servizi sempre più efficienti, a minor costo, e di realizzare una ordinata ed omogenea evoluzione”.

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