Nonostante a luglio ci sia stato un calo dei prezzi dei beni energetici (-5,8% rispetto a giugno scorso), il mese scorso l’inflazione ha raggiunto il +7,9%, rispetto all’anno precedente, e il costo del cosiddetto carrello della spesa ha registrato un +9%: “un aumento che non si osservava da settembre 1984”, scrive l’Istat nel commentare i dati sui prezzi al consumo a luglio 2022.
A luglio accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +8,2% a +9,1% su base annua #istat https://t.co/tt77evrbUk pic.twitter.com/ZgHDQ7K0yr
— Istat (@istat_it) August 10, 2022
A giugno scorso, però, l’inflazione era di un decimo di punto percentuale superiore: era a +8%. Il mese scorso è sceso a +7,9%, sempre elevato.
Ciò si deve, spiega l’Istat, ad andamenti contrastanti, tra cui la crescita dei prezzi:
- degli alimentari lavorati, dei beni durevoli e non, dei servizi relativi ai trasporti e dei servizi vari.
Il commento dell’Istat
“Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici che si registra a luglio non frena l’onda lunga delle tensioni inflazionistiche che si stanno diffondendo agli altri comparti merceologici”.
Il focus su energia elettrica e gas con diversi prezzi tra mercato tutelato e mercato libero
È interessante notare come cambiano i prezzi di energia elettrica e gas tra mercato tutelato e mercato libero.
Per la componente regolamentata, pur continuando a registrare una crescita di grande ampiezza, decelerano i prezzi dell’energia elettrica nel mercato tutelato:
- da +67,6% a +57,3%; -0,1% rispetto a giugno
e quelli del gas di città e gas naturale del mercato tutelato
- da +62,2% a +43,2%; +0,5% su base mensile).
Mentre i prezzi dell’energia elettrica del mercato libero registrano un’ulteriore accelerazione
- da +87,5% a +109,2%; +1,3% la variazione congiunturale.
Invece, i prezzi del gas di città e gas naturale mercato libero diminuiscono su base mensile del 4,8%.