Catriona Campbell, una studiosa inglese di Intelligenza Artificiale e del suo impatto sulla società umana, in un suo recente libro ha previsto l’avvento di ‘bambini virtuali’ al posto di quelli veri, fisici, che piangono, si sporcano, e creano scompiglio nelle famiglie.
L’esperta paragona—infelicemente—i ‘nuovi’ pargoli ai Tamagotchi, quei videogiochi portatili giapponesi degli anni Novanta che richiedevano continuamente piccole attenzioni dalle ragazzine ‘mamme’ per mantenere in vita delle creaturine digitali.
La Campbell, che si deve supporre non sia una mamma nella vita, ritiene che, con la crescita del Metaverso—quella sorta di ambiente/mondo virtuale che dovrebbe salvare Facebook dall’obsolescenza, ma che per ora tarda a decollare—i genitori preferiranno generare una prole che si potrà semplicemente ‘mettere in attesa’ per andare in vacanza o per uscire a teatro senza dover cercare una baby sitter.
Ms. Campell pensa inoltre che i genitori, volendo fare la loro parte per limitare la crescita della popolazione terrestre (quella reale), abbracceranno la novità con entusiasmo anche per puro idealismo.
Tutto è possibile, ed è vero che—nonostante il suo tasso di crescita sia in calo da quasi sessant’anni—il prossimo novembre la popolazione della Terra dovrebbe superare gli otto miliardi di individui. È vero anche—e bisogna ammetterlo—che ogni genitore avrebbe piacere di poter ‘spegnere’ ogni tanto i figli per un po’…