News mobili: Murdoch cambia strategia. Le notizie del WSJ sul cellulare saranno a pagamento

di Alessandra Talarico |

Mondo


Wall Street Journal

L’accesso dal cellulare alle notizie del Wall Street Journal non sarà più gratuito: dal prossimo 24 ottobre, la consultazione delle news attraverso il programma ‘Wsj Mobile Reader’ costerà 2 dollari a settimana.

Il prezzo scenderà a 1 dollaro se si è già abbonati al quotidiano o al sito web.

 

Più volte in passato il patron della News Corp Rupert Murdoch aveva espresso dubbi circa la strategia lanciata nel 2005 e basata sull’accesso gratuito alle notizie online.

“Basta con l’accesso gratuito ai siti di informazione on-line”, aveva detto l’editore australiano ad aprile, sottolineando che tutti i siti dei quotidiani on-line dovrebbero sviluppare delle forme di pagamento per consultare le notizie pubblicate, “altrimenti i prossimi tempi saranno duri per la sopravvivenze stessa dei giornali, anche on-line”.

 

Secondo Murdoch – il cui impero mediatico è costituito da testate prestigiose come il Wall Street Journal, New York Post, il Times di Londra e altri giornali in Gran Bretagna e in Australia, tutti consultabili on-line e ancora gratuitamente – la pubblicità ormai non è più in grado da sola di sorreggere l’industria della carta stampata.

Un’inversione di tendenza netta rispetto ad appena due anni fa, quando l’editore aveva annunciato la gratuità dei contenuti dei suoi giornali di punta, nella convinzione che gli introiti legati all’advertising sarebbero riusciti a compensare gran parte delle entrate legate agli abbonamenti.

 

Così, evidentemente non è stato, complice anche la recessione che ha fatto crollare gli investimenti pubblicitari e ora Murdoch torna a puntare su un modello di business a pagamento, che potrebbe consentire un ritorno agli investimenti e rafforzare il valore dei contenuti.

Si tratta, tuttavia,  di una sfida che – a giudizio del Ceo di Google, Eric Schmidt – Murdoch difficilmente potrà vincere.

 

Secondo Schmidt, infatti, in rete “ci sono troppi contenuti gratuiti” e gli editori farebbero una gran fatica a convincere i lettori a pagare per news che possono reperire facilmente da un’altra fonte gratuita.

Al massimo, ha aggiunto, potrebbero avere successo editori di nicchia, per contenuti settoriali quali le news economico-finanziarie.

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