Sono oltre 200mila i cittadini che alle ore 17.30 di ieri si sono iscritti al nuovo registro pubblico delle opposizioni, nonostante i problemi tecnici riscontrati da molti utenti. L’ha comunicato il Ministero dello sviluppo economico che ha reso noto i dati del primo giorno di operatività del servizio, gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB).
complimenti ai gestori del #registroopposizioni grande campagna pubblicitaria..vai sul sito e…OPS!!! fate ridere 😀 pic.twitter.com/zLJyNLBoma
— Bella (@BellaPezzoli) July 27, 2022
Ora dovrà passare un giorno lavorativo per conoscere l’esito della richiesta di iscrizione, estesa sia ai numeri di cellulari sia dei telefoni fissi non pubblicati negli elenchi telefonici. Se accettata, “entro 15 giorni sarà pienamente efficace”, fa sapere FUB.
Ma cosa cambierà per gli iscritti al nuovo registro delle opposizioni?
- L’iscrizione annulla i consensi al marketing telefonico e alla cessione del numero di telefono precedentemente rilasciati per campagne promozionali, tessere per la raccolta punti, la scontistica e la fidelizzazione;
- La revoca dei consensi ha efficacia sia sulle chiamate effettuate con operatore umano sia su quelle automatizzate;
- Dopo l’iscrizione al servizio è possibile ricevere solo chiamate autorizzate nell’ambito di contratti in essere o cessati da non più di 30 giorni (per esempio del settore telefonico ed energetico)
- oppure contattati da parte di operatori a cui hai rilasciato apposito consenso successivamente alla data di iscrizione o di ultimo rinnovo dell’iscrizione.
- Il nuovo registro delle opposizioni “si applica a tutti gli operatori, compresi i loro call center con sede all’estero”, chiarisce il Ministero dello Sviluppo economico.
Ora, però, i nuovi iscritti non dovranno aspettarsi zero telefonate di marketing indesiderate, perché il registro pubblico delle opposizioni è pensato per i call center che rispettano le regole. Quelli illegali continueranno con il loro telemarketing selvaggio fino a quando l’Autorità competente non li chiuderà per sempre il telefono.
Ma perché non la soluzione inversa, un registro per chi vuole ricevere le telefonate di marketing?
Il nuovo registro pubblico delle opposizioni non piace a tutti i consumatori, “perché non risolve il problema”, spiegano in molti.
Alcuni avrebbero preferito, per tutelare davvero la privacy, la soluzione inversa, ossia la creazione di un registro solo per chi vuole ricevere le telefonate di marketing e la posta pubblicitaria.
Ma non era meglio e più semplice fare l’inverso? ⬇️⬇️⬇️
— @Shardigna (@_Facezia_) July 27, 2022
Vietare il marketing selvaggio e creare il #RegistroDelleAutorizzazioni dove uno deve iscriversi SE VUOLE ESSERE CONTATTATO dai call center. #Registrodelleopposizioni
Il Registro delle opposizioni partì male concettualmente. Non dovrebbe essere un nuovo database per raccogliere gli Opt-out bensì un archivio di eccezioni al principio privacy by default e quindi di soli opt-in al marketing.
— Christian Bernieri – DPO (@prevenzione) July 27, 2022
E la cybersicurezza del nuovo registro pubblico delle opposizioni?
Al momento, il registro pubblico delle opposizioni raccoglie i dati di 1,5 milioni di cittadini: ora, con l’estensione ai cellulari e a tutti i telefoni fissi il numero di dati nel database aumenterà notevolmente, un “bottino” che farà gola ai cyber criminali.
Proprio per questa paura di data breach o data leak, molti sono contrari alla creazione di una nuova grande banca dati.
Chi e in che modo gestisce la sicurezza dei dati nel registro pubblico delle opposizioni?