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Social media manager, nasce la prima associazione ufficiale

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L'obiettivo è il riconoscimento professionale della categoria ma anche a un codice etico, combattere fake news, cyberbullismo e istigazione all’odio.

Nasce ANSMM, Associazione Nazionale dei Social Media Manager, la prima forma organizzata di rappresentanza per una figura professionale sempre più diffusa e che, nelle forme individuali, societarie o del lavoro dipendente, conta oggi in Italia molte decine di migliaia di lavoratori, di cui quasi 10.000 nella sola pubblica amministrazione.

ANSMM, ha come priorità il riconoscimento e la tutela della professione del Social Media Manager, ormai centrale nel mondo della comunicazione e di fondamentale e delicata importanza per la vita di imprese, organizzazioni e istituzioni.

L’associazione

L’associazione è senza scopo di lucro ed è presieduta da Riccardo Pirrone, pubblicitario e social media manager famoso per campagne social di successo come quelle di Taffo, che conosce bene rischi e responsabilità che affronta chi lavora in rete. “Il social media manager è un professionista a tutti gli effetti, come un avvocato, e l’obiettivo non è creare un albo, ma riconoscere una professione strategica – spiega Pirrone – per cui vogliamo diventare associazione di categoria, con un nostro codice Ateco per tutelare ruolo e retribuzione di chi fa questo lavoro, ma anche per intervenire nel dibattito pubblico e far capire che un social manager con competenze certificate”.
Insieme a Pirrone ci sono Renato Scattarella, vicepresidente, Tania Varone, Segretario e Tesoriere e l’avvocata Alberta Antonucci, membro direttivo del Comitato.

La categoria

ANSMM punta anche a difendere gli interessi della categoria, rappresentando gli iscritti in sede sindacale e nelle contrattazioni collettive, supportandoli nelle controversie, nelle vertenze di lavoro, nelle pratiche fiscali e tributarie. Inoltre, sta elaborando studi e proposte sui problemi economici che interessano i propri associati.

“Fondamentale sarà l’Istituzione di un ente di formazione professionale e la certificazione delle competenze per gli aspiranti professionisti dei social, che dovranno aiutare, così, la promozione di un’etica digitale su Twitter, Facebook, Instagram, Linkedin, TikTok e Metaverso.
Anche in una fase concitata come una crisi di governo, come quella che stiamo vivendo in queste ore, la figura del Social Media Manager deve essere in grado di moderare e trasmettere i messaggi chiave alla community che dialoga all’interno del social media”
mentre sulla transizione digitale Riccardo Pirrone afferma “c’è un problema non solo a livello di collettività, che non comprende ancora a fondo tutta l’importanza del lavoro del social media manager, ma anche a livello delle imprese, che ancora oggi – spiega – non riescono a digitalizzarsi perché non si fidano del mezzo e si non affidano completamente a dei professionisti proprio perché non sono riconosciuti come tali”.

Per gli associati saranno realizzati appuntamenti di studio e confronto e, naturalmente, strumenti di comunicazione digitale quali gruppi social e mailing-list.

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