La Relazione annuale dell’Arera alla Camera dei Deputati
Meno di un anno fa il dibattito italiano ed europeo era incentrato sul come garantire e conseguire i principali obiettivi di sostenibilità ambientale, legati alla transizione ecologica e al Green deal europeo, monitorando che i maggiori costi collegati a questi obiettivi non pregiudicassero l’accettabilità della transizione energetica.
Allo stesso tempo, il gas – economico e abbondante – avrebbe mantenuto il ruolo di “combustibile della transizione” e di presidio della sicurezza degli approvvigionamenti.
Già da novembre, però, si è cominciato ad avere evidenza di come le cose sarebbero peggiorate: la decisione di rinviare la certificazione di Nord Stream 2 e i crescenti segnali di un comportamento strumentale a logiche geopolitiche, spingevano verso una nuova impennata dei prezzi, in particolare del gas.
Poi la guerra scoppiata con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022.
Questo è quanto accaduto nell’ultimo anno e quanto è stato esposto nella Relazione annuale 2022 alla Camera dei Deputati stamattina dal Presidente dell’Arera, Stefano Besseghini.
“Crediamo sia il momento di promuovere con decisione da parte del Governo, di Enea, del GSE degli stessi operatori, campagne informative, vademecum e soluzioni che contribuiscano a risparmiare energia in tutte le sue forme”, ha spiegato il Presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, aggiungendo che “per avere più certezze di sostenibilità, allo stesso tempo, abbiamo un altro strumento da applicare da subito: il risparmio energetico. Consumi controllati di energia elettrica e gas significano meno necessità di produzione e meno necessità di importare gas e materie prime”.
Consumi in ripresa, le azioni urgenti da mettere in campo
“Ad oggi non sappiamo quale potrà essere l’evoluzione geopolitica, sappiamo però che i consumi domestici e industriali di gas sono in ripresa e sarà necessario avere le quantità necessarie a sostenere il Paese, attraverso i nostri stoccaggi e nuove rotte di approvvigionamento”, ha però dichiarato Besseghini.
Consapevolezza del consumatore, digitalizzazione dei servizi, attenzione ad una “transizione giusta”, miglioramento delle infrastrutture, dei servizi, della concorrenza, sviluppo delle comunità energetiche per il processo di decarbonizzazione, “sono oggi traguardi che devono confrontarsi con prezzi dell’energia mai riscontrati in precedenza, con il manifestarsi di ricorrenti episodi di siccità e una situazione economica in generale peggioramento”, ha continuato il Presidente dell’Autorità.
“Quello che è certo è che il tema della sicurezza della fornitura ha ripreso centralità, sollecitando i due fronti che, unitamente alla già ricordata riduzione della domanda, possono fornire una possibile soluzione: la diversificazione delle rotte di approvvigionamento ed un deciso impulso allo sviluppo delle rinnovabili. All’esigenza di diversificazione l’Italia ha risposto con un rafforzamento delle rotte esistenti. Si è puntato ad aumentare le quote provenienti soprattutto dall’Algeria e si è creato lo spazio per un maggiore uso di GNL, ma anche la nuova rotta del TAP ha dimostrato tutta la sua rilevanza strategica”, ha detto ancora Besseghini.
Puntare su rinnovabili e comunità energetiche
“Per dare impulso alle fonti rinnovabili si è scelta la via virtuosa della semplificazione. Si è consolidata, nell’azione di governo, la volontà di velocizzare i processi autorizzativi – ha precisato Besseghini – Ma le infrastrutture energetiche, rinnovabili incluse, richiedono l’accettazione delle comunità”.
Un tentativo di risposta viene dalle comunità energetiche, “alle quali in questi giorni ARERA fornirà gli elementi regolatori per la definitiva evoluzione operativa”, ha annunciato il Presidente dell’Autorità.
Semplificare la burocrazia e accelerare gli interventi, le indicazioni dell’Arera
Il Presidente dell’Arera ha poi affermato che il tema della semplificazione appare assolutamente rilevante, non solo nella velocizzazione dei processi amministrativi ma anche, e forse soprattutto, nella definizione di un quadro complessivo coerente: “Se la numerosità degli attori coinvolti può essere interpretata come un segnale di partecipazione, la parcellizzazione dei processi rischia di essere un disincentivo alla realizzazione delle iniziative e quindi all’ottenimento dei benefici attesi”.
Per affrontare al meglio questa situazione di crisi che non sembra destinata a risolversi tanto presto, l’unica via percorribile per l’Autorità è quella formata della esplicita assunzione di responsabilità da parte dei decisori e dal dialogo costante, efficace e di merito, tra i diversi livelli coinvolti: “La ricerca delle soluzioni deve essere orientata a dare risposte efficaci ai problemi e non solo a garantire la correttezza formale del processo. Queste considerazioni si svolgono oggi sullo sfondo di una sostanziale novità, il PNRR, che non solo consente lo sviluppo infrastrutturale del paese ma apre ad una nuova stagione di riforme, di potenziamento della Pubblica Amministrazione e di semplificazione dei processi”.