Ict in rosa: dopo la pubblicazione del Codice Ue di best practice, 28 imprese si impegnano a rafforzare la presenza delle donne nell’hi-tech

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Unione Europea


Ict in rosa

La Commissione europea ha accolto con soddisfazione il crescente impegno delle imprese del settore tecnologico per incrementare la presenza delle donne nell’industria delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict). Solo sei mesi dopo la pubblicazione da parte della Commissione europea di un codice di buone pratiche per le donne nel settore delle Ict, il numero di imprese firmatarie che si sono impegnate a incoraggiare le giovani donne a perseguire studi e carriera nei settori industriali delle telecomunicazioni, della tecnologia e di internet è più che quintuplicato, passando dalle iniziali cinque a 28. La Commissione ha inoltre inaugurato il Repertorio europeo delle donne nelle Ict – un nuovo strumento online che ha l’obiettivo di centralizzare tutte le informazioni relative ad attività e posti di lavoro coperti dalle donne nel settore delle Ict nell’Unione europea.

 

“Prendo atto con grande soddisfazione del rinnovato impegno dimostrato dal settore delle Ict e soprattutto dalle 28 imprese che hanno sottoscritto il codice di buone pratiche. Ciò dimostra che il settore delle Ict è sempre più consapevole che potrà trarre benefici dalla crescita economica e contribuire alla stessa soltanto se affronterà adeguatamente il problema della scarsità di personale qualificato (che si stima in 300   000 unità nel 2010)”, ha affermato Viviane Reding, commissario Ue per la Società dell’informazione e i Media.

“Benché le donne ottengano il 45% dei diplomi di dottorato rilasciati in Europa, solo un quarto di essi riguarda i settori dell’ingegneria, della produzione industriale e delle costruzioni. Inoltre solo il 7% dei consiglieri di amministrazione delle 116 più grandi imprese di telecomunicazione in Europa è rappresentato da donne. Un ulteriore impegno sarà richiesto per raddoppiare questo dato entro il 2015 e garantire una piena valorizzazione del potenziale femminile in questo settore. Invito pertanto l’intero settore delle Ict a sottoscrivere e applicare sollecitamente il codice di buone pratiche”.

 

Il Codice europeo di buone pratiche per le donne nel settore delle Ict, pubblicato nel marzo 2009 allo scopo di incoraggiare le giovani donne a perseguire studi e carriera nel settore delle Ict, è centrato sull’istruzione e l’occupazione e prevede l’organizzazione di giornate dedicate alle giovani donne, programmi di tutoraggio, orari di lavoro flessibili e altre attività innovative per sensibilizzare le donne e attirarle nel settore industriale della tecnologia. Dalla data di pubblicazione (marzo 2009) il codice è stato sottoscritto da 28 soggetti, tra cui grandi imprese, PMI, uffici di consulenza, istituzioni accademiche, ONG e organismi di regolamentazione delle telecomunicazioni.

 

Benché sia in aumento il numero di donne che si dedica allo studio di scienza, tecnologia e Ict a livello universitario, quello degli uomini resta significativamente superiore. Nel 2006 il 41% dei dottori di ricerca in matematica, scienze e informatica erano donne e nello stesso anno nei settori dell’ingegneria, della produzione industriale e delle costruzioni tale percentuale risultava del 25%. Ma prendendo in considerazione il solo ambito informatico, nel 2006 i dottori di ricerca uomini risultavano più di tre quarti del totale.

 

Se da un lato le donne europee sono sempre più esperte nell’uso di computer e internet, dall’altro permangono disparità. La percentuale di laureate in scienza e tecnologia oscilla tra il 44% in Estonia e il 20% nei Paesi Bassi. L’81% delle olandesi di età compresa tra 16 e 24 anni usa il computer ogni giorno ma tale percentuale scende al 38% in Bulgaria (la percentuale degli uomini negli stessi paesi è rispettivamente dell’89% e del 38%). Considerando l’UE nel suo insieme il 38% degli uomini e il 28% delle donne usa internet quotidianamente, ma il divario di genere è inferiore a sette punti percentuali in Irlanda, Grecia, Francia, Portogallo e Finlandia, oltre che nei 12 paesi che sono entrati nell’UE a partire dal 2004.

 

Le imprese e le organizzazioni firmatarie del codice di buone pratiche si impegnano a fare sì che aumenti il numero di donne nell’istruzione superiore di tipo scientifico, tecnologico e ingegneristico e ad assumere e trattenere i talenti femminili nel settore europeo delle telecomunicazioni e nelle imprese legate a internet. I programmi di tutoraggio, le giornate aperte e i seminari informatici sono solo alcune delle modalità con cui le imprese attirano le (giovani) donne nel settore.

 

Ieri a Bruxelles è stato inoltre inaugurato un nuovo strumento informatico, un repertorio online dedicato alle donne nelle Ict (ictwomendirectory.eu), che coprirà tre diversi settori: tecnologia, creazione di comunità e imprese. Il repertorio riunisce in un unico spazio tutte le attività, le proposte di lavoro, la legislazione e le statistiche relative alle donne nelle Ict, fornisce una visione d’insieme su quanto avviene in questo settore in Europa e favorisce la collaborazione e la costituzione di reti tra i differenti soggetti del settore. 1000 soggetti del settore sono stati invitati a comparire nel repertorio.

 

Contesto

 

Il codice europeo di buone pratiche per le donne nel settore delle Ict mira non solo a rendere appetibile il settore high-tech alle studentesse delle scuole superiori o universitarie, ma anche a promuovere e mantenere i posti di lavoro attualmente occupati dalle donne in questo settore. I nominativi dei 28 firmatari sono stati resi noti nel corso di un seminarioMore women, better jobs and boosting growth ” (“Più donne, posti di lavoro migliori e impulso alla crescita”) tenutosi a Bruxelles l’8 ottobre.

Di seguito sono elencate le imprese che a tutt’oggi hanno sottoscritto il codice: Alcatel-Lucent (Francia), APSCO (UK), CISCO, European Center for Women and Technology , e-SKILLS (UK), Equalitec (UK), Google, HP, IMEC (Belgio), Infineon, IT Synergy (UK), Lebanese Telecommunication Authority (Libano), Microsoft, Motorola, Orange France-Telecom (Francia), Panasonic, Papirbredden Innovasjon (Norvegia), Portia (UK), Promis@Service (Lussemburgo), P31 Consulting (UK), Research Council of Norway, SAP, Sharpe Thinking (UK), Simula (Norvegia), Sony Europe, Steinbeis-Europa-Zentrum (Germania), University of Liverpool (UK) e Women in Technology (UK).

 

 

Firmatari del codice europeo di buone pratiche per le donne nel settore delle Ict

 

Sito web della Commissione europea sulle donne e le Ict:

 

ec.europa.eu/itgirls

 

ictwomendirectory.eu

 

Video sulle donne nelle Ict: ICT is wicked

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