THE PIRATE BAY: tribunale intima di chiudere ogni accesso dai Paesi Bassi

di Flavio Fabbri |

VINTI

Ad aprile sono stati oggetto della prima storica condanna contro la pirateria digitale, poi la guerra con Google, ora i responsabili del famigerato The Pirate Bay devono fare fronte ad un nuovo problema giudiziario, stavolta dall’Olanda. Ad emanare una sentenza di condanna definitiva è stato il tribunale locale, con la richiesta di eliminare tutti i file .torrent dal sito o, in alternativa, la chiusura di ogni possibilità di accesso proveniente dai Paesi Bassi.

Un brutto affare per Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm Warg, Peter Sunde e Carl Lundström, i padri putativi del sito di file sharing The Pirate bay (TPB), insidiato dalle corti di giustizia di diversi Paesi e con all’attivo oltre 20 milioni di users.

I 4 però rispondono alle sentenze semplicemente con un: “Noi non c’entriamo più niente, ora è tutto nelle mani di Reservella“. Un nome buffo dietro cui si cela la società off-shore intenta a vendere la piattaforma di filesharing alla Global Gaming Factory.

La BREIN, lobby dei Paesi Bassi nata a difesa del diritto d’autore per l’industria dell’intrattenimento, non vuole comunque cedere e sta spingendo per una soluzione giudiziaria esemplare contro il sito dei pirati digitali. Gli stessi giudici non hanno trovato convincente la storia di Reservella e i titolari di TBP dovranno coprire le spese legali sostenute dalla BREIN nel corso della causa, più altri possibili conticini aggiuntivi.

Entro 90 giorni, infatti, sono intimati di far sparire dal sito TPB tutti i file .terrent considerati illegali ed evidenziati dalla lista nera del BREIN, altrimenti per ogni giorno in più sono stati decisi 5000 euro di multa. Cosa faranno ora i signori di TPB, cederanno alle lobby o continueranno a piratare i contenuti digitali di mezzo mondo?
 

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