televisione

La nuova tv dei ragazzi: le piattaforme streaming e Twitch

di Nicolas Todaro, digital consultant |

Tale qualità di contenuti può essere rivendicata anche da Netflix, che ha portato il trend delle piattaforme streaming a pagamento per primo in Italia e che, come Prime, ha contenuti vari ed esclusivi.

Da molti anni, ormai, l’intrattenimento è parte dei compiti del web, anche se fino a qualche anno fa molti lo consideravano solo il mezzo con cui collegarsi con persone di tutto il mondo su social media come Facebook. Durante la pandemia, ai social si è aggiunto il boom delle piattaforme streaming, che sono servite a intrattenere un pubblico chiuso in casa e oramai troppo annoiato dalle continue notizie sul virus, dai troppi tutorial su come indossare correttamente le mascherine e dai continui aggiornamenti dei contagi.

Così si è cercato di spostarsi sempre più nel mondo del web non solo per intrattenere chiamate o videochiamate con i propri cari o i propri amici, ma anche per cercare qualcosa di alternativo rispetto alla più standard televisione. Ed è per questo motivo che durante la quarantena sono incrementati i numeri di chi ha iniziato a utilizzare alcune piattaforme streaming, facendo crescere quest’ultime ancora più velocemente rispetto a quanto già non stesse accadendo. La loro immediatezza, che consente una visione rapida, costante e talvolta live di contenuti mirati, come accadeva già sui social, ha permesso la loro crescita e diversificazione in brevissimo tempo, stringendo un rapporto molto più stretto tra tutte le piattaforme coinvolte.

Quando si parla di piattaforme streaming si intende tutte quelle che sono state create per trasmettere un contenuto live oppure on demand. Molte sono a pagamento tramite un abbonamento, altre gratuite. Le più famose sono sicuramente Amazon Prime Video e Netflix. La prima è un servizio che Amazon Prime offre sottoscrivendo l’iscrizione a Prime, un servizio di per sé conveniente per la spedizione repentina o gli articoli in esclusiva a chi sottoscrive questo tipo di abbonamento. Inoltre, è ottima anche e soprattutto perché più passa il tempo più i contenuti sono di qualità: documentari, anime, serie tv e film alcune volte in esclusiva, dal tenore molto alto e in grado anche di valorizzare la nazione di produzione.

Tale qualità di contenuti può essere rivendicata anche da Netflix, che ha portato il trend delle piattaforme streaming a pagamento per primo in Italia e che, come Prime, ha contenuti vari ed esclusivi. Ciò che li avvicina ai social, oltre al formato video ormai sempre più diffuso e preferito dagli utenti, è proprio la comunicazione che le piattaforme fanno su di essi, soprattutto sfruttando personalità e influencer. La presenza di queste piattaforme sui social infatti è molto ben strutturata, in più riescono con i loro post a prendere qualsiasi tipo di target tramite campagne dedicate anche a un pubblico specifico, come la Gen Z, con cui dialogano tramite meme accattivanti giocando sulle serie di punta.

Il tutto in un costante botta e risposta col pubblico in tempo reale, al quale non basta quasi più stare solo a guardare. A questa necessità di vicinanza con i creator e bisogno di una community con cui confrontarsi ha risposto nello stesso periodo Twitch: una piattaforma streaming che vive prevalentemente di contenuti live, che si differenzia in quanto è gratuita e soprattutto per i realizzati da creator indipendenti, che gestiscono i propri “canali” da soli e guadagnano, oltre che dalle pubblicità, anche dagli abbonamenti che gli utenti possono decidere di sottoscrivere, a pagamento o anche con Amazon Prime, che di fatto stringe le maglie della rete formata dal web in opposizione alle reti televisive.

Twitch è stata fondamentale durante la pandemia e i suoi punti di forza sono molteplici: i contenuti live e subito condivisibili sui social, l’empatia che riesce a creare fra utente e creator, la forte interazione tramite la chat live e il conseguente coinvolgimento emotivo. Del legame che altre piattaforme streaming non possono e, al momento, non vogliono creare, Twitch ne fa la sua forza. Anche qui si possono trovare contenuti di qualsiasi tipo: inizialmente era una piattaforma nata prevalentemente per il gaming, mentre ora si trovano contenuti di intrattenimento divertente, gente che fa informazione, interviste, salotti e chi più ne ha più ne metta, dai quali si generano dinamiche piuttosto simili a quelle della cara vecchia televisione.

Tuttavia, il pubblico di riferimento della TV resta ancora molto lontano dall’essere quello a cui si rivolge Twitch, per il semplice fatto che, sebbene abbiano caratteristiche in comune, si propongono di svolgere due servizi ben diversi: alla TV infatti spetta ancora un carattere istituzionale, mentre Twitch e le altre piattaforme streaming e social hanno un ruolo intrattenitivo.

Per capire come funziona questo tipo di comunicazione, vi sono scuole come Digital Coach con corsi e master dedicati che spiegano approfonditamente materie come l’influencer marketing applicato da queste aziende o la creazione di contenuti e la gestione delle pagine social, che sono solo alcune delle capacità richieste da queste realtà così attive online. Collegare i canali di cui abbiamo parlato, rispetto alla tv, infatti non è facile ma è anche grazie alle professioni digitali, comprese quelle che nascono grazie alle piattaforme streaming, che il mondo del web continua a crescere ed è ormai impossibile da ignorare.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz