eSociety: pene corporali per dipendenza da Internet. Interviene Pechino dopo morte 15enne

di Flavio Fabbri |

VINTI

E’ dovuto intervenire il ministro della Salute cinese per placare le critiche e le pressioni delle associazioni per i diritti civili, dopo che un ragazzo è stato letteralmente picchiato a morte in un Internet Campus perché web-dipendente. Si chiamava Deng Senshan e aveva 15 anni.

Ma non è stato l’unico, perché sono centinaia i casi denunciati. Come per una altro adolescente nella provincia di Sichuan, Pu Liang, ricoverato in ospedale con acqua nei polmoni e insufficienza renale. Conseguenze evidenti di vere e proprie sevizie e torture. A luglio si era diffusa la voce, a quanto pare poi confermata da fonti istituzionali, che anche l’elettroshock veniva considerato ‘In alcuni campus più radicali‘ uno strumento valido per la cura della dipendenza da Internet. In generale, molte ‘terapie’ ufficiali prevedono la progressiva sostituzione del tempo passato sul web, con quello impiegato in lavori fisici e molto pesanti, così da scollegare ‘Il cervello dalla dipendenza‘.

Un provvedimento ministeriale è arrivato in extremis, dunque, sicuramente per evitare ulteriori drammi e vietare qualsiasi pena corporale in caso di massima esposizione ad Internet e conseguente dipendenza psicologica. Sono oltre 200 le organizzazioni riconosciute da Pechino per la cura di questa particolare patologia, mentre ancora numerosi esponenti governativi continuano a non mostrarsi molto tolleranti e comprensivi con il fenomeno web 2.0 e con il proliferare di bloggers sulla rete, vera e propria spina nel fianco del Governo cinese.
 

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz