France Telecom: un’altra dipendente si toglie la vita. Entro dicembre i primi risultati dello studio sullo stress da lavoro

di Alessandra Talarico |

Francia


Sciopero a France Telecom

Un’altra dipendente di France Telecom si è tolta la vita: lo si è appreso solo stamattina, ma il tragico gesto sarebbe stato commesso presumibilmente domenica mattina.

La donna, che viveva a Lanester en Bretagne si era allontanata da casa mercoledì in seguito a un diverbio con il compagno e aveva lasciato un biglietto nel quale indicava di essere partita “per un piccolo giro”. La scomparsa era stata denunciata regolarmente, ieri il tragico ritrovamento.

 

Secondo una fonte sindacale e la famiglia della vittima, il suicidio potrebbe essere legato a una situazione familiare difficile e alla depressione, più che a un disagio legato all’ambiente lavorativo.

In mattinata, tuttavia, è prevista una riunione dell’Osservatorio sullo stress, nella quale si discuterà di questo nuovo suicidio: il 26° da febbraio del 2008.

 

Ieri sera, intanto, è scaduto il tempo valido per rispondere alle 160 domande contenute nel “questionario sullo stress”, riservato ai dipendenti del gruppo telefonico d’oltralpe.

La partecipazione è stata sorprendente: alle domande – relative ad esempio al carico di lavoro, al sostegno da parte dei colleghi e dei dirigenti, al riconoscimento del proprio lavoro, alla mobilità, alle relazioni coi quadri o ancora alla situazione psicologica legata al lavoro – hanno risposto 76mila dipendenti su 102 mila.

3 dipendenti su 4, insomma, hanno ritenuto di far conoscere, in maniera anonima, all’azienda le proprie opinioni e la propria situazione lavorativa.

 

Un livello di adesione “mai riscontrato prima”, ha commentato Jean-Claude Delgènes della società Technologia, che si occupa dell’indagine per conto di France Telecom.

In un comunicato, la società ha precisato che “i dirigenti hanno risposto più degli impiegati”, con uno scarto di oltre il 15%.

 

Il questionario è stato inviato ai dipendenti lo scorso 19 ottobre e fa parte delle azioni intraprese da France Telecom per tentare di comprendere il legame tra la gestione del personale avviata nell’ambito della ristrutturazione del gruppo – che ha lasciato a casa circa 22 mila persone e costretto molti dipendenti a una mobilità coatta ogni tre anni – e l’ondata di suicidi che ha sconvolto la Francia negli ultimi due anni.

 

Technologia ora analizzerà le risposte pervenute e – ha detto Jean-Claude Delgenes – “…se le risposte di almeno uno su due dipendenti presenteranno sufficienti motivazioni, questo sarà un valido punto di partenza perché le cose cambino”.

I risultati, comunque, non arriveranno prima del 30 novembre: una versione preliminare delle conclusioni dello studio -comprese una serie di misure da adottare con urgenza – verrà consegnata ai sindacati,  ai vertici dell’azienda e ai medici del lavoro entro i primi di dicembre.

La società ha già lavorato in simili circostanze per la Renault, che ha deciso di ridurre le ore di lavoro presso il sito “Technocentre” di Guyancourt (Yvelines). 

Una risposta che non ha soddisfatto i sindacati: “Renault – ha affermato Pierre Nicolas, del sindacato CGT – non ha messo in discussione le proprie strategie” né ha riconosciuto che la costante di tutti i suicidi tra i dipendenti dell’azienda è da ricercarsi “nell’evoluzione della carriera verso il basso invece che verso l’alto”.

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