I giganti del web e dello streaming come Google, Meta e Netflix potrebbero ben presto essere costretti a sostenere parte dei costi sostenuti dalle telco europee per realizzare le nuove reti Tlc. Lo ha detto la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager commentando la lettera di lamentele delle telco europee sulla necessità di condividere con i grandi player del web i costi dei network.
Come contribuire alle reti Tlc
“Penso che ci sia una questione che dobbiamo prendere in considerazione con molta attenzione, e cioè la questione del giusto contributo alle reti di telecomunicazioni”, ha detto Vestager.
“Perché vediamo che ci sono dei soggetti che generano molto del traffico che poi produce il loro business ma che non hanno per nulla contribuito a rendere possibile quel traffico. Non hanno per nulla contribuito a rendere possibili gli investimenti nel rollout della connettività”.
“E stiamo cercando di capire come potremmo rendere ciò possibile (il pagamento del rollout da parte delle Big Tech ndr)”, ha aggiunto Vestager, sottolineando che l’attenzione è puntata su come il traffico dati sta evolvendo in relazione alla pandemia.
Le Big Tech producono il 56% del traffico online
Secondo uno studio appena pubblicato dall’ETNO (che rappresenta le principali telco europee fra gli altri Orange, Telefonica e Deutsche Telekom), i grandi giganti del web fra cui Meta, Alphabet (Google), Apple, Amazon, Microsoft e Netflix producono il 56% del traffico dati globale annuo.
Secondo il report, un contributo annuo di 20 miliardi di euro ai costi per le reti da parte dei giganti del web potrebbe dare una spinta di 72 miliardi di euro all’economia della Ue; inoltre, si potrebbero creare 840mila posti di lavoro entro il 2025, riducendo in maniera significativa i consumi energetici nel settore Tlc, perché si aprirebbero nuovi investimenti in fibra e 5G.
Vestager, sulle regole non ci sente
Vestager, tuttavia, ha dato poca attenzione agli appelli dell’industria delle telecomunicazioni di allentare le regole sulle fusioni dell’UE per consentire un maggiore consolidamento. “Il problema è che gli argomenti che sentiamo, come la necessità di scalare per investire, non sono nuovi”, ha affermato.
Secondo stime dell’ETNO, il prezzo che le telco Ue pagano a causa dell’uso smisurato della rete da parte delle Big tech è stato quantificato in un range compreso fra 15 e 28 miliardi di euro all’anno.
Secondo il report, negli ultimi 10 anni le telco Ue hanno speso 500 miliardi per l’upgrade delle reti fisse e mobili.
Modello Squid Game?
Un modello da seguire potrebbe essere quello della Corea del Sud, che ha varato la cosiddetta “tassa Netflix” nei confronti della società di streaming in occasione del lancio di Squid Game che per un lungo periodo ha di fatto occupato la rete dell’operatore nazionale SK Broadband nel paese.