Tlc e crisi: Nokia rassicura, ‘Non venderemo gli stabilimenti produttivi e non modificheremo il nostro business model’

di Alessandra Talarico |

Europa


Nokia

Nokia non intende vendere i propri stabilimenti produttivi. Lo ha ribadito Thomas Jonsson, il portavoce del gruppo del gruppo finlandese numero uno al mondo, per tranquillizzare gli investitori circa i rumors relativi a una prossima vendita di asset chiave per il business.

 

La nostra rete produttiva e logistica rappresenta per noi un vantaggio competitivo essenziale, oltre che il cuore delle nostre attività”, ha dichiarato Jonsson.

“Non c’è in progetto alcun piano per modificare il nostro business model”, ha aggiunto.

 

La precisazione si è resa necessaria dopo che in un’intervista al settimanale tedesco Wirtschaftswoche, il responsabile marketing, Anssi Vanjoki, ha affermato che Nokia non esclude nel lungo periodo la vendita degli asset produttivi core.

 

Secondo il quotidiano taiwanese Economic Daily, che cita non meglio identificati ‘investitori istituzionali’, la Hon Hai – il maggiore produttore nazionale di componentistica elettronica – sarebbe il candidato più accreditato per l’acquisto degli stabilimenti produttivi del gruppo.

 

Pressata dalla competizione dei produttori asiatici di cellulari e dei nuovi player sbarcati nel segmento degli smartphone (da Google a Microsoft, da Apple a RIM), Nokia non sta passando proprio un periodo dei più felici.

La società continua a mantenere la leadership del mercato ma ha annunciato lo scorso 4 novembre un piano finalizzato all’eliminazione fino a 5.800 posti di lavoro in tutto il mondo e a un risparmio di oltre 1,5 miliardi di euro. La market share globale nei cellulari è calata dal 38,6% al 37,8% in un anno e il fatturato ha subito un crollo del 20% nel trimestre.

 

La scorsa settimana, la società ha annunciato il taglio di 330 posti di lavoro negli stabilimenti danesi e finlandesi della divisione Ricerca e Sviluppo.

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