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Gli smartphone rappresentano un settore del mercato delle comunicazioni che non è stato intaccato come gli altri dalla crisi. A differenza dei cellulari ‘normali’, quelli cioè che non hanno la connessione a internet, i telefonini ‘intelligenti’ continuano a essere acquistati a dispetto della contrazione della spesa e rappresenteranno entro 5 anni il 37% del mercato totale rispetto all’attuale 16%.
Lo rivela uno studio di Pyramid Research, secondo il quale nel periodo 2010-2014 verranno venduti 1,8 miliardi di smartphone e a trainare questa crescita saranno i Paesi emergenti come la Cina (che toglierà agli Usa il primato di maggiore mercato smartphone già nel 2010), il Brasile, l’India, la Turchia e
Gli operatori, i vendor e gli sviluppatori dovranno quindi tenere presenti le esigenze ‘locali’ se vorranno cogliere a pieno i vantaggi di questa crescita.
“La crescita Cina – ha spiegato l’analista Omar Salvador – sarà guidata da una promozione massiccia degli smartphone da parte degli operatori, che si stanno dimostrano molto flessibili sia in termini di prezzi dei servizi che nella proposta di iniziative innovative in grado di attrarre nuovi utenti”.
La regione più dinamica nei prossimi anni, secondo Pyramid, sarà comunque l’America Latina, che registrerà una crescita media annuale del 48%, seguita da Africa e Medio Oriente con una crescita del 39%.
Gli analisti Pyramid sottolineano la necessità di una maggiore collaborazione tra operatori e vendor per cogliere meglio le opportunità offerte dal mercato.
“Comprendere le condizioni locali sarà essenziale per operatori, produttori e sviluppatori di sistemi operativi, dal momento che le strategie degli operatori differiscono da un mercato all’altro in base al metodo di pagamento (prepagato o abbonamento), al ricorso ad agevolazioni sull’acquisto del dispositivo, al livello di concorrenza e anche alla quota di mercato dei diversi sistemi operativi”.
